Sì alla riforma del processo civile: nasce il tribunale della famiglia, rito più veloce e maggior spazio alla mediazione

giudice martello

Disco verde al Senato per la riforma del processo civile, su cui il Governo aveva posto la fiducia. Il testo è passato con 201 voti favorevoli e 30 contrari, il passo successivo sarà il voto alla Camera dei Deputati. Si mette così un tassello importante alla riforma che costituisce una delle più pressanti richieste dell’Unione europea all’Italia, propedeutica all’ottenimento dei fondi del Pnrr. Molte le novità introdotte dal disegno di legge, che vanno dall’istituzione del Tribunale della famiglia all’allargamento dei casi di mediazione e negoziazione assistita. L’obiettivo del testo, che consta di 23 articoli, è di arrivare ad una sforbiciata decisiva dei processi civili (fino al 40%)-

Il Tribunale della Famiglia
Il disegno di legge introduce la nuova istituzione che però non sostituisce il Tribunale per i minori nma raggruppa in una struttura unica, civile e penale, le competenze relative a minorenni e famiglia; le controversie dunque arriveranno dinanzi ad un nuovo tribunale per le persone, per i minorenni e per la famiglia: le controversie relative agli under 18, alle separazioni e ai divorzi confluiranno così dinanzi a un unico ufficio giudiziario.

Verrà inoltre introdotto un rito unitario per i procedimenti relativi alla famiglia, con la possibilità per il giudice di non accettare le scelte dei genitori qualora non conformi all’interesse superiore del bambino/ragazzo.

La struttura del Tribunale della Famiglia sarà distrettuale, presso le sedi delle Corti di appello, e circondariale presso le sedi del tribunale ordinario. I giudici dovranno avere specifiche competenze e non avranno il limite dei dieci anni della funzione.

Semplificazione
Una delle richieste dell’Ue all’Italia – ma in verità lo richiede anche la difficile situazione che si vive nei tribunali italiani – è di rendere i processi più semplici, e quindi più veloci. Dunque l’impugnazione in secondo grado «che non ha una ragionevole probabilità di essere accolta» sarà dichiarata «manifestamente infondata», con decisione assunta a seguito di trattazione orale con sentenza «succintamente motivata»; gli appelli infondati saranno sanzionati con ammende da 250 a 10mila euro.

Più importanza alla prima udienza, che non sarà più solo una apertura formale in quanto la causa vi dovrà giungere già definita con anticipazione della richiesta di prove. Il giudice potrà partire subito scegliendo le prove da ammettere, quando rimettere il caso in decisione, inviare alla mediazione.  Previsto inoltre, tra le novità, il rinvio pregiudiziale in Cassazione: il giudice di primo grado potrà investire la Suprema Corte direttamente nelle questioni di puro diritto ritenute importanti e con gravi difficoltà di interpretazione.

mercoledì, 22 Settembre 2021 - 09:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA