Candidati a loro insaputa e liste false: 7 misure cautelari. Arrestati i vertici di un movimento politico emergente


Si ritrovavano candidati, e persino eletti, in paesi in cui non erano mai stati, alcuni del quali distanti anche centinaia di chilometri. Candidati a loro insaputa in liste di un movimento politico nazionale ‘emergente’ che si è presentato alle votazioni comunali in diverse località, soprattutto paesi con meno di mille abitanti, in tutta Italia. Tra loro, persino un ultraottantenne e persone con disabilità grave.

Si chiama Candidopoli l’operazione della Guardia di Finanza di Padova che ha svelato quanto è avvenuto in diversi Comuni, una situazione portata a galla in alcuni servizi del tg satirico di Canale 5 “Striscia la notizia”. Le misure, eseguite in diversi comuni della provincia di Foggia, Lecce e Rovigo, sono state emesse nei confronti dei vertici di un movimento politico emergente nel panorama nazionale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – nel corso delle tornate elettorali per la nomina alla carica di sindaco e di consigliere comunale per i Comuni di Barbona (Padova) e di Vighizzolo d’Este (Padova) tenutesi, rispettivamente, nel maggio 2019 e nel settembre 2020 – il movimento politico ha presentato liste di candidati formate da soggetti iscritti, nella maggioranza dei casi, a loro insaputa.

Indagini sono poi state compiute in altri 21 Comuni in cui il movimento politico aveva presentato i propri candidati per la consultazione elettorale del settembre 2020 e, in particolare, insistenti nelle province di Alessandria, Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Genova, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona, Vibo Valentia e Vicenza, tutti aventi una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti e per i quali la normativa vigente prevede una procedura semplificata per le relative candidature.

Si è scoperto che le liste elettorali e la documentazione di supporto erano falsificate, in quanto gran parte dei soggetti riportati era ignaro della propria iscrizione ovvero disconosceva del tutto il movimento politico e le relative sottoscrizioni. I candidati – residenti principalmente nel foggiano e nel leccese – hanno dichiarato di non essersi mai recati nelle province di Padova e di Rieti, luoghi in cui avrebbero apposto le proprie firme, sconfessando, peraltro, di conoscere i relativi pubblici ufficiali autenticatori. È emerso, altresì, come questi ultimi, in occasione delle precedenti consultazioni amministrative, fossero già stati eletti, quali consiglieri comunali, in rappresentanza del movimento in questione e che, nei giorni in cui sono avvenute le autentiche di firma, si trovavano in località del tutto incompatibili con quelle di esercizio della carica.

Alcuni dei candidati inconsapevoli – oltre a non aver alcun radicamento territoriale con i luoghi dove le liste erano state presentate – hanno querelato i responsabili del movimento per tali fatti. Inoltre, è stato verificato che in lista sono stati iscritti anziani ultra-ottantenni o persone con forti disabilità fisiche, presentati per la nomina a consigliere comunale in località distanti migliaia di chilometri dalla propria residenza.

Altro aspetto di assoluta criticità è che alcuni candidati – dopo essere stati eletti a loro insaputa nei consigli comunali – hanno successivamente rifiutato la carica, così ponendo l’Ente locale a rischio di commissariamento, con evidenti gravi ripercussioni sull’intero ordine democratico.

Le evidenze investigative hanno permesso di comprendere come l’obiettivo principale del movimento fosse quello di presentare candidature in piccole realtà territoriali dove – approfittando della specifica normativa settoriale – vi era una buona probabilità di eleggere un proprio rappresentante per ottenere una visibilità sull’intero territorio nazionale, in modo da far accrescere il consenso per le successive consultazioni elettorali.

Al termine delle indagini sono stati segnalati alla Procura i  15 principali responsabili, che, a vario titolo, hanno concorso alla formazione e alla presentazione di false liste di candidati presso 23 amministrazioni locali insistenti su tutto il territorio nazionale.

Arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti del segretario nazionale del movimento, nonché l’obbligo di firma per due pubblici ufficiali autenticatori (destinatari anche della misura interdittiva della sospensione temporanea dal pubblico ufficio di consigliere comunale per dodici mesi) e nei riguardi di due dirigenti del movimento.

venerdì, 24 Settembre 2021 - 18:58
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