Usura, interessi del 300% a vittime del gioco d’azzardo: giro gestito da percettore di reddito di cittadinanza


Il bersaglio del gruppo finito sotto inchiesta da parte della Procura di Siracusa erano le vittime del gioco d’azzardo. La loro debolezza, la ludopatia, era ciò su cui facevano leva per estorcere somme di denaro esose: somme che le vittime dovevano restituire a fronte di prestiti ricevuti. E’ un giro  di usura da centinaia di migliaia di euro quello scoperto ad Augusta dalla Procura siracusana; gli inquirenti hanno anche scoperto che ai ludopatici venivano imposti interessi usurai anche del 300 percento ed in alcuni casi, quale garanzia, le vittime erano costrette a consegnare le chiavi di loro autovetture.

Al termine dell’indagine la polizia ha eseguti quattro misure cautelari in carcere e sette ai domiciliari. Gli undici destinatari dei provvedimenti sono indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse on-line attraverso siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura.

Dalle indagini degli investigatori della squadra mobile di Siracusa, guidata dal dirigente Gabriele Presti, e dei poliziotti del commissariato di Augusta, con il dirigente Guglielmo La Magna, sono emersi diversi episodi di usura: prestiti di danaro contante con interessi “da capogiro”.

L’inchiesta è scattata nel dicembre 2019, dopo una coppia di anziani aveva denunciato al commissariato di Augusta che il figlio aveva  debiti gioco che loro dovevano ‘coprire’. Gli agenti sono risaliti all’attività di raccolta di scommesse sportive effettuate su siti illegali. Diversi siti, tutti

riconducibili agli stessi gestori, che cambiavano indirizzo a seconda delle necessità. Alcuni degl indagati avevano regolare licenza con agenzie nazionali, ma spingevano i loro clienti ad

effettuare le giocate sui siti illeciti.  Il “pacchetto clienti” giocava sui siti esteri per eludere la tassazione nazionale. Le perdite registrate in alcuni casi hanno superato i 100mila euro

per singolo giocatore. L’associazione approfittava dello stato di bisogno per elargire prestiti i giocatori che nella maggior parte dei casi non versavano il denaro delle scommesse ma accumulavano debiti. Il promotore dell’associazione era percettore del reddito di cittadinanza. «Nonostante un tenore di vita elevatissimo con viaggi e vacanze estive di lusso, il soggetto ha effettuato una serie di dichiarazioni mendaci per aumentare l’importo mensile del sussidio ricevuto dallo Stato arrivando a percepire la soglia massima di reddito di cittadinanza grazie a contratti e dichiarazioni false» si legge in una nota della polizia.

giovedì, 30 Settembre 2021 - 11:25
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