Maxi-riciclaggio per 100 milioni di euro, i soldi destinati alle famiglie dei detenuti: 63 misure, l’ombra dei Casalesi

Procura di Napoli (foto Kontrolab)
di Manuela Galletta

E’ iniziato tutto scavando nella vita di alcune imprese edili dell’area casertana sospettate di avere stretti contatti con la camorra locale. In pochi mesi si è arrivati a scoprire una maxi-operazione di riciclaggio pari a 100 milioni di euro.

Questa mattina il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha eseguito 63 misure cautelari a corollario dell’inchiesta ‘Evolution’ coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli. L’esecuzione dei provvedimenti è avvenuta nelle città di Caserta, Napoli e Salerno e ha visto impiegati oltre 200 finanzieri.

L’indagine, basata su accertamenti tecnici di particolare complessità, ha individuato l’operatività di società attive nei settori del legname e dei carburanti che muovevano flussi di denaro particolarmente ingenti che poi sfuggivano ai canali legali per essere riciclati.

Nello specifico, sono state individuate 33 società che creavano provviste anche mediante fatture false e hanno disposto bonifici per 100 milioni di euro; 44 persone che erano destinatarie di questi bonifici e 18 società filtro che trasferivano le liquidità alle 44 persone per consentire i prelevamenti continui presso uffici postali. In una sola giornata – è stato accertato – si è arrivato al prelievo complessivo di 155mila euro. Il prelievo medio nell’arco di un mese era pari a un milione e 6 mila euro. La particolarità sta nel fatto che i conti correnti creati per consentire il prelievo di denaro erano così numerosi da consentire ai singoli prelevatori di riscuotere somme non superiori alla soglia dell’antiriciclaggio. Il denaro contante veniva poi girato a persone legate a sistemi camorristici perché destinato al sostentamento delle famiglie dei detenuti. Tra gli organizzatori vi era Giuseppe Guarino, cognato di Giacomo Capoluongo coinvolto in un’inchiesta sui Casalesi. Capoluongo è il fratello di Maurizio, arrestato per associazione mafiosa nel 2014 e detenuto nel carcere di Sassari in regime di 41bis: Maurizio Capoluongo è stato scarcerato per fine pena a luglio. (Seguono aggiornamenti: Il sistema dei prelievi in contante per aggirare i controlli: ecco gli ‘spicciatori’, a loro compensi fino a 1500 euro)

lunedì, 11 Ottobre 2021 - 11:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA