Ucciso con un colpo di pistola alla tempia nella sua auto, è un giallo la morte di un operatore della Croce Verde a Torino

Polizia

E’ un giallo dalle tinte fosche la morte di Massimo Melis, 52enne operatore della Croce Verde trovato senza vita nella propria auto, ucciso da un colpo di pistola alla tempia. L’uomo sarebbe stato ucciso nella sera del 31 ottobre, ma il cadavere è stato ritrovato nel primo pomeriggio del primo novembre dentro l’auto parcheggiata in via Gottardo alla periferia di Torno. Gli uomini della Squadra Mobile stanno ascoltando la fidanzata della vittima, che sarebbe l’ultima persona ad averlo visto da vivo e che era stata accompagnata a casa dall’uomo, che viveva in via Desana con gli anziani genitori.

In base a quanto sinora emerso, Massimo Melis sarebbe morto a seguito dell’unico sparo, un colpo di pistola, esploso alla tempia sinistra. Il killer avrebbe poi chiuso la portiera dell’auto al fine, si pensa, di ostacolare il ritrovamento del cadavere. Una dinamica che lascerebbe pensare ad una vera e propria esecuzione.

   Ad accorgersi del cadavere nell’auto è stato un passante. La vittima, originaria della Sardegna, era  incensurata. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, il 52enne aveva appena riaccompagnato a casa la sua fidanzata. Poi era tornato in via Gottardo e si sarebbe prima fermato in auto a fumare una sigaretta. Sarebbe stato raggiunto dal colpo di pistola appena risalito sulla sua auto dopo essere stato in un bar. Sull’ omicidio, avvenuto alla periferia nord della città, vicino all’ospedale San Giovanni Bosco, le indagini vanno avanti serrate. In un primo tempo si era ipotizzato un suicidio, poi gli elementi raccolti dagli investigatori hanno fatto imboccare la strada dell’omicidio.

martedì, 2 Novembre 2021 - 08:58
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