Calcio, stop all’abbonamento multiuso. Dazn nella bufera, ci sono anche interrogazioni parlamentari

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L’ufficialità ancora non c’è, ma è bastato un articolo dell’autorevole Sole24ore per fare sprofondare Dazn nella bufera. La piattaforma Ott, che ha l’esclusiva del massimo campionato di calcio, ha intenzione di annullare la possibilità di concedere a due utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l’uno dall’altro non ha ancora annunci ufficiali.

La svolta dovrebbe esserci entro la fine dell’anno: sarà inviata agli abbonati la lettera in cui Dazn comunicherà lo stop all’opzione, col diritto di recesso dall’attuale abbonamento. Resterà possibile, tuttavia, condividere l’abbonamento su due diversi device contemporaneamente soltanto con lo stesso indirizzo IP: significa, in sostanza, che la doppia visione sarà consentita solo nelle stesse abitazioni o negli stessi uffici, cioè a device connessi di fatto alla stessa rete internet. Nel caso, invece, di visione in mobilità, sarà consentita di fatto a un solo device per ogni abbonamento. In sostanza, così, chi fino adesso si divideva i costi 19,99 (grazie alla promozione dei primi mesi della stagione 2021/22) o 29,99 euro al mese, dovrà con il nuovo anno, se vorrà continuare a seguire tutte le partite della Serie A, abbonarsi alla piattaforma singolarmente, pagando 29,99 euro mensili per ciascuna persona.

Inevitabili le polemiche, che sono rimbalzate sui social, sono state condivise da personaggi dello star system e sono rimbalzate anche nelle aule di Camera e Senato. I più arrabbiati sono gli utenti che hanno già sottoscritto il contratto e lamentano un comportamento scorretto da parte di Dazn, che ha deciso di cambiare le carte in tavola senza onorare gli impegni presi. Il Codacons ha deciso di presentare un esposto all’Agcom e all’Antitrust «affinché si accerti la correttezza dell’operato della società». Stessa cosa ha fatto l’Aidacon: «Dazn pensi a risolvere prima i problemi tecnici e a offrire i servizi promessi: non c’e’ da rispettare solo un contratto ma soprattutto la passione dei tifosi e di consentire agli stessi di usufruire di un servizio che oggi in Italia può tranquillamente paragonarsi a un servizio pubblico».

A livello politico, le reazioni contrarie alla decisione di Dazn sono arrivate da tutti i fronti, dal PD («Grave lesione dei diritti degli abbonati», dice il deputato Marco Lacarra) al Movimento Cinque Stelle(«I diritti dei consumatori non sono un optional», sono le parole del deputato Alessandro Amitrano) fino a Fratelli d’Italia («L’ennesima violazione dei diritti dei consumatori» così la parlamentare di Augusta Montaruli).

Pd e Leu, però, hanno fatto di più: hanno presentato un’interrogazione parlamentare. «Il comportamento di Dazn diventa sempre più inaccettabile. Dopo i disservizi continui con cui hanno dovuto fare i conti gli utenti nelle prime giornate di campionato, e che sono soltanto parzialmente migliorati, arriva il ritocco unilaterale del contratto che vieta l’impiego di due device contemporaneamente. La decisione sfrutta una norma troppo penalizzante per i consumatori: di sicuro rappresenta un’ingiustizia, che trova la mia totale contrarietà. Una pratica commerciale su cui sarebbe necessario un intervento legislativo per cui mi batterà nei prossimi mesi», ha dichiarato il deputato Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu.

«Tuttavia – ha aggiunto Pastorino – prima di una riforma che possa modificare il contesto normativo, presenterò un’interrogazione per chiedere un intervento del governo. La questione non va derubricata come secondaria, perché tocca da vicino milioni di tifosi e appassionati che hanno sottoscritto un abbonamento. E, almeno fino alla fine della stagione, il contratto deve avere le stesse condizioni di quelle offerte all’inizio». Nell’interrogazione presentata alla Camera dal Pd, ci si chiede «quali iniziative intendono assumere il ministro dello Sviluppo economico e quello dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale al fine di tutelare gli interessi di milioni di tifosi». Il primo firmatario è il deputato Andrea Casu, i sottoscrittori sono tutti i componenti dem della IX commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni David Gariglio (capogruppo), Vincenza Bruno Bossio, Andrea Romano, Umberto Del Basso de Caro, Luciano Pizzetti, Laura Cantini e rivolta ai ministri Giancarlo Giorgetti e Vittorio Colao.

«A causa di continui malfunzionamenti e ripetuti disservizi della piattaforma – si legge nel testo – l’Agcom ha comunicato di aver avviato un’istruttoria per ‘definire i parametri di qualità dei servizi di trasmissione’, nonché ‘le soglie ed i criteri per la quantificazione e la corresponsione di indennizzi nei confronti degli utenti a fronte dei disagi subiti’. Mentre la commissione Trasporti ha approvato una Risoluzione che impegna il governo ad adottare tutte le iniziative di competenza, anche normative, volte ad assicurare che Dazn e tutti gli altri operatori che offrono servizi analoghi garantiscano agli utenti piena tutela in materia di trasparenza, informazione, indennizzi, reclami e assistenza tecnica, a valutare l’opportunità di un rafforzamento dei poteri conferiti all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e prescrivere alle piattaforme e agli operatori di individuare modalità di trasmissione dei contenuti audiovisivi idonee al miglioramento della qualità del servizio al cliente finale».

Censura il comportamento di Dazn anche Lapo Elkann: «Servizio non ottimo, cambio di termini servizio in corso di campionato. La pirateria si sconfigge con prodotti di qualità, accessibili e facili da utilizzare. Si può guadagnare extra con contenuti premium, non con i giochi delle 3 carte a spese dei consumatori #Daznout».

mercoledì, 10 Novembre 2021 - 15:00
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