Napoli, finti agenti immobiliari vendevano case di lusso a Posillipo: 2 arresti, 11 indagati. Ecco come funzionava

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Ufficialmente si occupavano della vendita di immobili di lusso nella zona di Posillipo ma l’intera attività non era altro che un’abile truffa ai danni di persone benestanti che volevano solo acquistare un appartamento nel salotto buono di Napoli. Undici persone sono finite sotto inchiesta da parte della procura della Repubblica di Napoli e due sono state arrestate ieri dalla Guardia di Finanza partenopea. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è scattata per Vincenzo Vaccaro e Gennaro Selillo, già recluso per analoghi reati presso la casa circondariale di Vibo Valentia.

Ben otto sono le compravendite “fantasma” individuate dalla fiamme gialle: tutte sono concentrate tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021. La ‘banda’ ha richiesto, in totale, oltre due milioni di euro di bonifici, di cui 500mila effettivamente incassati.

Il sistema truffaldino si articolava su più fasi. La banda anzitutto si preoccupava di entrare nella disponibilità, temporanea, dell’immobile da usare per commettere il raggiro. Per farlo prendeva in fitto l’immobile di interesse: con il contratto di fitto, entrava in possesso sia delle copie dei documenti di identità dei proprietari, allegate al contratto di locazione, sia delle chiavi di casa necessarie per fare visitare l’appartamento ai futuri acquirenti.

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La seconda fase prevedeva la predisposizione dei documenti utili alla vendita. Con la complicità di alcuni familiari, i truffatori presentavano a un ignaro notaio una procura a vendere l’immobile del parente, al solo fine di ottenere un numero di repertorio (che identifica gli atti di notaio) che in un secondo momento veniva apposto su un documento con dati anagrafici falsificati. Con questo documento i truffatori si presentavano da un diverso notaio per ottenere una procura notarile alla vendita dell’immobile di lusso preso di mira e già nella loro disponibilità grazie al contratto di affitto.
La terza fase e ultima fase consisteva nella messa in vendita dell’appartamento a prezzo molto allettante, per attirare acquirenti in buona fede che erano pronti a sborsare subito congrui anticipi pur di aggiudicarsi l’affare. Il tutto davanti a un terzo notaio, diverso e come i precedenti inconsapevole della falsità dei documenti prodotti. Ricevuto il primo bonifico, gli indagati svuotavano il conto corrente e facevano perdere le proprie tracce.

Per quanto riguarda il prestigioso immobile di Posillipo dal quale sono iniziate le attività investigative dei finanzieri, del valore di oltre un milione di euro, come contropartita, gli indagati, hanno ottenuto, oltre a un quota in denaro, anche un trilocale a Roccaraso e un natante. Quest’ultimo, è emerso dalle indagini, è stato poi rivenduto ben due volte ad altrettanti acquirenti-vittima, sempre con il sistema di progressiva falsificazione delle carte. L’unico aspetto positivo della vicenda è che, per via della falsità dei documenti, non c’è stato e non ci sarà alcun passaggio di proprietà. In sostanza i legittimi proprietari non hanno perso i loro beni. A rimanere danneggiati, però, sono stati gli aspiranti acquirenti che hanno versato somme importanti per vendite fasulle.

martedì, 16 Novembre 2021 - 10:01
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