Se Milano agguanta la top ten delle città dove la qualità della vita è migliore, confermando così la sua naturale e invidiabile tensione al miglioramento, Napoli si inchioda al penultimo posto (106esima posizione). La classifica annuale compilata da Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, evidenzia in modo schematico i punti di forza o le grandi criticità delle province italiane. Ciò che balza agli occhi è che le città metropolitane più importanti fanno più fatica di altre realtà territoriali, ad eccezione di Milano. Annaspa Roma, che perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno e si piazza al 54esimo posto.
Ma andiamo con ordine, partendo da una premessa: le nove dimensioni prese in esame nello studio sono affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, reddito e ricchezza, tempo libero, sicurezza sociale, demografia, sistema salute, reati e sicurezza. Quest’anno il gradino più alto del podio lo conquista Parma, che fa un deciso balzo in avanti: l’anno scorso era al 39esimo posto. Parma appartiene al raggruppamento di aree urbane del centro-nord che ha fatto registrare un’ottima capacità di reazione alla pandemia.
Perdono, invece, il loro invidiabile primato Pordenone e Trento che, dopo anni di staffette, scivolano rispettivamente al nono e al secondo posto. Oltre a quella di Parma, sorprendono anche le scalate di Bolzano (dall’ottava alla terza posizione), Bologna (era 27esima ora è quarta) e Milano, che guadagna quaranta posizioni (dalla 45esima alla quinta), così come Trieste (al settimo posto dal 40esima). Non da meno il salto che ha fatto Firenze: da 31esima a sesta. Nello specifico la classifica delle top ten è così composta: Parma, Trento, Bolzano, Bologna, Milano, Firenze, Trieste, Verona, Pordenone e Monza.
Chiude la classifica Crotone, che scivola di una posizione rispetto allo scorso anno. Sopra Crotone ci sono Napoli (era al 103esimo posto), Foggia, che risale due posizioni, e Siracusa, stabile. A perdere maggior quota è Taranto (da 94esima a 103esima). Tra le province che perdono maggiori posizioni troviamo Como, L’aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro.
«Il motivo di questo sconvolgimento è duplice – ha spiegato il condirettore di Italia Oggi Marino Longoni in un editoriale – Da una parte le metropoli hanno dimostrato di saper affrontare meglio la pandemia da Covid-19, tanto che, pur essendo state nel 2020 penalizzate da questa emergenza, nel 2021 hanno saputo riprendersi con maggior rapidità, dimostrando una resilienza più accentuata rispetto a quella dei centri di minori dimensioni». Il secondo motivo è metodologico: «Ci si è accorti infatti che la classifica degli anni scorsi finiva per sovrappesare un indicatore, quello della popolazione e si è deciso quindi di ridimensionarlo: probabilmente anche questo ha contribuito a migliorare la posizione dei grandi centri rispetto ai piccoli».
martedì, 16 Novembre 2021 - 11:28
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