Licenziamenti in Gkn, lo studio legale riceve un premio e si vanta su Fb. Interviene pure il ministro Orlando

Il post che ha sollevato un polverone

Cancellare il post non è bastato. Al tempo della comunicazione social, che viaggia alla velocità della luce, una visibilità di pochi minuti si può tradurre in una popolarità altissima. E se il post in questione è il risultato di una scivolata comunicativa allora la notorietà schizza alle stelle e diventa un boomerang. Cosicché cancellare il post della discordia non serve più.

I profili social dello studio legale “LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners” non sono più visibili. I gestori li hanno oscurati. Momentaneamente. Non è stato possibile fare altrimenti dopo la bufera scoppiata l’altro giorno per un improvvido vanto a mezzo Facebook.

Tutto è accaduto quando sulla pagina Fb dello studio è comparso un post che rendeva noto il conferimento di un ambizioso premio allo studio legale, il premio come ‘Studio dell’anno Lavoro’ ai TopLegal Awards 2021 attribuito dalla rivista Toplegale. «Siamo orgogliosi di poter annunciare che #LabLaw ha vinto il premio come “Studio dell’anno Lavoro” ai TopLegal Awards 2021 con la seguente motivzione: ‘Stimato per la produttività e la lungimiranza con cui affianca i clienti. Come nell’assistenza a Gkn per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti’. Lavoro di squadra, passione e dedizione, questi i valori nei quali crediamo e che ci spingono a voler raggiungere traguardi sempre più alti», è il testo del post. La ‘firma’ in calce è quella di Francesco Rotondi, l’avvocato fondatore dello studio legale.

Impossibile non immaginare la reazione, comprensibilmente sdegnata, dei 422 dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio della Gkn Driveline (la fabbrica di componenti per automobili) che si sono visti dare il benservito dal giorno alla notte tramite una email e senza alcun confronto preventivo con i sindacati. Ma sdegnata è stata anche la reazione di tantissimi comuni cittadini, che hanno subissato di commenti negativi il post pubblicato dallo studio legale. E le polemiche social sono stati tali e tante da portare alla chiusura della pagina. Resta il commento pungente del Collettivo di Fabbrica Gkn: «A noi pare che contro la Fiom di Firenze – hanno scritto gli operai su Facebook, riferendosi alla sentenza di settembre del tribunale del Lavoro – avete perso non uno ma due articoli 28, la fabbrica ad oggi non è chiusa, e per quanto ci riguarda abbiamo avuto modo di apprezzare la vostra discutibile presenza in sede sindacale dove non ci sembra abbiate tenuto testa a quattro operai in croce nell’assistere un liquidatore in sede sindacale senza nemmeno forse sapere che forma hanno i nostri semiassi».

Sdegnato il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella che su Twitter ha scritto: «Non so voi, ma io sono davvero disgustato». Più sarcastica la replica della Fiom di Firenze: «A noi e ai lavoratori Gkn daranno il premio Nobel. E’ offensivo che si vinca un premio per aver messo 422 persone sull’orlo del licenziamento. Chissà cosa spetterà a noi che contro di loro abbiamo presentato e vinto un ricorso in Tribunale per atteggiamento antisindacale! Un grazie ai nostri avvocati Stramaccia e Focareta».

Pure il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha fatto un passaggio sulla vicenda «Ci deve far riflettere tutti non solo se sia giusto o non sia giusto, ma come sia possibile che diventi quasi normale che uno rivendichi il fatto di aver assistito quel tipo di licenziamento, perché sappiamo che i licenziamenti fanno parte della dinamica, ma che addirittura diventi una cosa per cui ci si mette una medaglia, interroga tutti, dobbiamo capire a che punto sia cambiata la percezione comune di questi fenomeni».

Dal canto suo lo studio legale ha provato a parare le polemiche con una nota, sottolineando che la motivazione del conferimento del premio – citata nel post – è «una esclusiva prerogativa della commissione scientifica di TopLega che presiede alle valutazioni di assegnazione»; che le ragioni del premio sono collegate «alla natura tecnica-giuridica dell’assistenza prestata in questa come in molte altre vicende». Quindi lo studio legale ha tentato di passare dalla parte della vittima spiegando di essere diventato oggetti di una «campagna a mezzo social di aggressione». Quella campagna, si legge nella nota, «desta anzitutto stupore e si ritiene vada fortemente condannata per le parole di odio e violenza rivolte nei confronti di una associazione professionale di tecnici della materia del diritto del lavoro».

lunedì, 29 Novembre 2021 - 15:31
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