Rilanciare il territorio sotto il profilo culturale e turistico sfruttando il percorso del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) ‘Vesuvio-Pompei-Napoli’. Da oggi per 19 Comuni che insistono all’ombra del Vesuvio sarà possibile mirati progetti allo scopo di accedere a una liquidità che sarà possibile investire a beneficio del territorio e dell’economia locale.
L’obiettivo è di giungere entro il mese di marzo 2022 alla firma ufficiale del CIS, con la relativa assegnazione delle risorse. «Si tratta di un percorso atteso da almeno otto anni – ha sottolineato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfana, che ieri (15 dicembre) ha presieduto il tavolo che avvia il percorso del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) ‘Vesuvio-Pompei-Napoli’ – cioé dall’istituzione del ‘Progetto Grande Pompei’. Adesso con lo strumento del CIS e l’applicazione del ‘metodo PNRR’, con le relative semplificazioni, intendiamo costruire un percorso lineare e concreto per arrivare in tempi rapidi alla definizione di un quadro di interventi, che consentano la riqualificazione urbana del territorio e facilitino il suo sviluppo come polo produttivo e logistico».
A essere coinvolti sono 19 Comuni della zona est di Napoli (Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Gragnano, Pimonte, Poggiomarino, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Santa Maria la Carita’, Sant’Antonio Abate, Scafati, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, Vico Equense, insieme alle Municipalità IV e VI del Capoluogo), oltre alla Regione Campania e all ‘Unità’ Grande Pompei del Ministero della Cultura. I progetti da presentare riguarderanno in particolare il rilancio culturale e turistico dell’area, oltre a un intervento in ambito sociale e di rigenerazione urbana.
«Non possiamo intendere il CIS come uno ‘svuotacassetti’ – ha precisato Carfagna – ma si tratta di un grande intervento strategico, che richiede una progettualità in grado di cambiare nei prossimi anni il volto del territorio». Al tavolo hanno partecipato, su invito del ministro, anche i rappresentanti delle parti sociali e delle associazioni che operano in quell’area, così da garantire un ampio coinvolgimento nella definizione delle priorità di intervento.
giovedì, 16 Dicembre 2021 - 11:56
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