L’autopsia non ha ancora spiegato come e perché, lo scorso 2 dicembre, il cuore del 15enne Luca Piscopo abbia smesso di battere. Non ha ancora spiegato se la morte dell’adolescente sia collegata alla cena di base di sushi in un ristorante al Vomero al quale vanno i sospetti dei genitori del ragazzo.
Ma nell’attesa la procura della Repubblica di Napoli ha deciso di disporre il sequestro preventivo del locale. Una decisione che arriva a due settimane di distanza dal decesso del giovane e sull’onda lunga delle polemiche, amplificate dai social, circa la piena attività del locale nonostante esista la possibilità di un nesso di causalità tra i fatti.
Al momento i pm Luigi Landolfi e Federica D’Amodio hanno iscritto nel registro degli indagati il titolare del ristorante, di nazionalità cinese, e il medico di base che ha prescritto la terapia al 15enne dopo che questi aveva manifestato i sintomi di una intossicazione alimentare. Entrambi sono accusati di omicidio colposo, il ristoratore inoltre deve rispondere anche di somministrazione di alimenti nocivi.
Le contestazioni sono state mosse come atto dovuto per consentire ai due indagati di nominare un difensore e dei propri periti in occasione di atti irripetibili come appunto l’autopsia. Autopsia che è stata eseguita questa mattina e i cui risultati saranno consegnati entro 30-60 giorni. A lavoro vi sono il medico legale Alfonso Maiellaro, l’anatomopatologo Oscar Nappi e l’infettivologa Tiziana Ascione.
Agli atti dell’inchiesta vi sono le tappe di questa drammatica storia. Luca si sente male la sera del 23 novembre, poche ore dopo avere mangiato (a pranzo) sushi in un ristorante nel quartiere Vomero con la formula all you can eat, dove per sedici euro si mangia pesce crudo e riso senza limiti. I genitori del ragazzo, che gestiscono una gioielleria a Soccavo, contattano il medico di base che gli prescrive una terapia farmacologica (a base di antipiretici e fermenti lattici). Luca sembra stare meglio ma poi peggiora improvvisamente. Viene così portato in ospedale e ricoverato in terapia intensiva al Cardarelli. Il 2 dicembre l’epilogo doloroso.
venerdì, 17 Dicembre 2021 - 17:21
© RIPRODUZIONE RISERVATA