Napoli, primo omicidio di camorra del 2022. Allarme della Dda: «strategia espansionistica» col placet dei Licciardi

Bossolo

Il 2022 a Napoli si apre con un agguato di camorra che certifica l’esistenza di pericolose tensioni criminali nel quartiere di Fuorigrotta, alla periferia ovest della città.

Intorno alle 3 di Capodanno il 42enne Salvatore Capone, un nome e un volto già noti alle forze dell’ordine, è stato sorpreso dai killer mentre era a piedi e, con buona probabilità, stava rientrando a casa dopo i festeggiamenti. Capone non ha avuto scampo; sul posto gli agenti del commissariato San Paolo hanno trovato tre bossoli.

Il 42enne era legato al gruppo criminale Iadonisi, circostanza che induce gli inquirenti a ritenere che la sua morte possa essere collegata ai due fatti di sangue che di recente hanno fatto alzare la tensione nel quartiere: l’omicidio di Andrea Merolla, nipote del boss Vitale Troncone, e l’agguato allo stesso boss Troncone, che ancora oggi è ricoverato in ospedale. E’ possibile che l’omicidio di Capone sia una risposta al ferimento di Troncone. Una risposta che la Dda di Napoli aveva paventato.

A fine dicembre era stato posto in stato di fermo Giuseppe Troncone, il figlio 25enne di Vitale Troncone: contro di lui le accuse di lesioni e rapina in riferimento al pestaggio di un ladro di pezzi di carrozzeria d’auto, picchiato brutalmente anche con il calcio della pistola il 2 ottobre scorso e poi derubato della macchina: l’uomo operava senza ‘autorizzazione’ nella zona di influenza del clan. Nel decreto di fermo i pm della Dda avevano anche supposto un pericolo di fuga da parte di Troncone per via della possibilità di vendicare il ferimento del genitore.

Tuttavia il giudice per le indagini preliminari Enrico Campoli del Tribunale di Napoli non ha convalidato il fermo di Troncone ritenendo insussistenti sia il pericolo di fuga che gli indizi circa la contestazione. Ad ogni modo per la procura di Napoli permane lo stato di emergenza nel quartiere di Fuorigrotta: nel decreto di fermo, infatti, è stata sottolineata l’esistenza di una tensione tra clan dovuta a una «strategia espansionistica» riconducibile «al gruppo attualmente egemone su Bagnoli» «forte del rapporto instaurato con il clan Licciardi».

sabato, 1 Gennaio 2022 - 19:41
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