Napoli ‘campione’ di processi per omicidio, Riello: «Va considerato caso nazionale per la sua unicità»

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L'omicidio di Luigi Mignano, ucciso nel rione Villa a San Giovanni a Teduccio (foto Kontrolab)

Ogni anno Napoli celebra in Corte d’Assise più omicidi di quelli che si tengono a Palermo, a Reggio Calabria nonché a Milano e a Roma. E, come se non bastasse, ogni anno Napoli si ritrova con una pendenza di omicidi superiore a quella di altre realtà considerate tra i ‘campioni’ in materia di criminalità organizzata. Questa è una delle ragioni per la quale Napoli andrebbe considerata «un caso nazionale» e ricevere, sul piano dell’organico di magistrati, la dovuta attenzione perché senza uomini e mezzi adeguati la giustizia rischia di non avere alcuna risposta efficace.

E’ questo l’allarme suonato dal presidente della Corte d’Appello di Napoli Giuseppe de Carolis di Prossedì e dal procuratore generale di Napoli Luigi Riello in occasione della tradizionale conferenza stampa che anticipa la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. «Ogni anno in Assise facciamo cento processi – ha spiegato de Carolis di Prossedì – Noi abbiamo adesso 200 processi pendenti. Palermo, che ha più pendenti dopo di noi,-ne ha 42; Milano e Roma ne hanno una trentina».

Numeri importanti, come sottolineato anche dal procuratore generale Luigi Riello: «I numeri di corte d’Assise sono unici rispetto a Palermo, e altre Corti che vengono considerati ‘campioni’ in Italia rispetto a criminalità organizzata. Napoli dovrebbe essere dichiarato un caso nazionale per la sua unicità perché gli omicidi che avvengono a Napoli non ci sono da nessuna parte, i numeri dei clan che si dividono il territorio non ha pari in Italia». E proprio in virtù di questa ‘unicità’ Napoli dovrebbe ricevere un’attenzione particolare rispetto all’organico.

giovedì, 20 Gennaio 2022 - 11:45
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