Quirinale, la (scontata) fumata nera e quei nomi in libertà sulle schede. Da Zoff ad Amadeus, un voto a De Luca


La prima conta è andata a vuoto, come prevedibile. Ben 672 le schede bianche (su 976 votanti), 49 quelle nulle e 88 i voti dispersi. E, come già accaduto in passato, anche stavolta c’è stato più di un parlamentare che, anziché votare scheda bianca, s’è sbizzarrito a infilare nell’urna il nome di personaggi dello spettacolo. Come se in ballo in fosse l’elezione del presidente della Repubblica, appuntamento che merita tutt’altra riverenza rispetto a quello dimostrato.

Così dalle schede scrutinate ieri sera sono saltati fuori i nomi dell’ex portiere della Nazionale di calcio Dino Zoff e del presidente della Lazio Lotito, Amadeus, la voce della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ Giuseppe Cruciani, il giornalista Bruno Vespa, Alberto Angela, e il padrone di casa del Grande Fratello Vip Alfonso Signorini. Un voto è andato anche a Pepino Sbazzeguti, anagramma di Giuseppe Bottazzi, il Peppone dei film ‘Don Camillo’.

Goliardia discutibile a parte, le votazioni hanno restituito anche i nomi di diversi parlamentari. Il più quotato, tra i voti effettivi espressi, è stato il magistrato Paolo Maddalena, candidato dagli ex esponenti del Movimento Cinque Stelle: a lui sono andati 36 voti. Sedici preferenze sono state espresse per Sergio Mattarella. Voti anche per Silvio Berlusconi (7), Marta Cartabia (9), Umberto Bossi (6), Ettore Rosato (5), Giuliano Amato (2), Elisabetta Casellati (2), Giuseppe Conte (2), Giorgetti (2), Elisabetta Belloni (2). Cinque preferenze sono state espresse anche per Marco Cappato. Tra chi ha ricevuto un voto spunta anche Vincenzo De Luca, il governatore della Regione Campania.

Oggi pomeriggio alle 15 ci sarà la seconda votazione, e le previsioni vogliono nuovamente una fumata nera. I partiti sono ancora in cerca di una quadra. La soluzione dovrà essere largamente condivisa: i due schieramenti contrapposti, centrodestra e centrosinistra, non hanno da soli i numeri per imporre un proprio candidato. Tradotto: si dovrà raggiungere un accordo. Un accordo che, in queste ore, sta vedendo protagonista Matteo Salvini, che nella giornata di ieri ha dapprima incontrato Mario Draghi e poi Enrico Letta, quest’ultimo grande sostenitore di Draghi.

martedì, 25 Gennaio 2022 - 08:05
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