Quirinale, la Casellati vittima sacrificale della quinta votazione. Meloni accusa Fi: «C’è chi ha lavorato contro»

Matteo Salvini (foto Kontrolab)
Matteo Salvini (foto Kontrolab)

Sesta votazione. La partita per il Quirinale si fa più complicata. Per Matteo Salvini soprattutto, che ha tentato il colpaccio piazzando il nome del presidente del Senato Elisabetta Casellati e ha sostanzialmente imposto la conta al centrodestra. Conta che si è rivelata un boomerang. Alla quinta votazione Elisabetta Casellati 382 preferenze, meno rispetto ai numeri di cui gode il centrodestra. La base elettorale di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Coraggio Italia che avevano detto di convergere sull’avvocato è composta da 447 voti. Va da se che alla quinta votazione nel centrodestra vi sono stati franchi tiratori, segno che la linea dettata da Matteo Salvini, e alla quale Giorgia Meloni ha deciso di attenersi dopo avere lanciato il nome dell’ex magistrato Carlo Nordio, non ha convinto.

Sotto accusa, all’interno della coalizione, è finita Forza Italia. Subito dopo lo spoglio Giorgia Meloni s’è affrettata a confermare la lealtà e la compattezza di Fratelli d’Italia, che aveva già dimostrato di essere unito votando Nordio all’unanimità: «Fratelli d’Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri. C’è chi in questa elezione, dall’inizio ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra. Le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così. Occorre prenderne atto, e ne parlerò con Matteo Salvini, per sapere cosa ne pensa», ha scritto in una nota Giorgia Meloni. Il confronto nel centrodestra è attualmente in corso. Sul fronte opposto il centrosinistra gongola per la sconfitta di Salvini, e adesso cerca una nuova strategia: anche in questo caso è in corso un vertice prima della sesta votazione prevista per le 17.

Italia Viva, per ora, recita il ruolo del panchinaro di lusso: i renziani, pur mantenendo l’asse con il Pd di opposizione alla candidatura di Elisabetta Casellati, non hanno partecipato al voto. Scorrendo i tabulati d’Aula infatti si vede che la gran parte degli assenti tra i grandi elettori oggi (hanno votato in 936 su un plenum di 1009) sono stati i 29 deputati e 15 senatori del partito di Renzi e qualche isolato parlamentare del gruppo Misto tra cui Paragone, Nugnes, Ciampolillo. Due anche per il M5s, Federica Dieni ed Elisa Scutella, Nelle file del centrodestra composto da Lega-Fi-Fdi solo 8 gli assenti. Per Fdi era assente Luca Ciriani. Per Fi assente (ma non solo oggi, fin dalla prima votazione), Niccolò Ghedini e Marta Fascina. Per la Lega Emanuele Cestari e Maura Tomasi e Guido De Martino.

Le schede bianche sono state quelle di tutte le componenti di Pd-M5s e LeU che si stanno muovendo in modo compatto.

venerdì, 28 Gennaio 2022 - 16:41
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