Quirinale, è Mattarella bis. Meloni (Fd’I) contro tutti: «Squallido teatrino, hanno salvato lo stipendio»

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella (foto dall'archivio del Quirinale)

Alle 20.54 di questa sera il presidente della Camera Roberto Fico proclama ufficialmente Sergio Mattarella nuovo presidente della Repubblica. Una nomina sorretta da un plebiscito di voti, 759 per l’esattezza, che i partiti – ad eccezione di Fratelli d’Italia – avevano assicurato al Capo dello Stato uscente dopo averlo pregato di accettare la riconferma.

Sì, perché Mattarella aveva chiaramente detto di non essere intenzionato a rimanere, ma alla fine è tornato sui suoi passi dopo avere assistito all’impasse creatasi in quest’ultima settimana. Giorni imbarazzanti, nel corso dei quali Matteo Salvini ha provato a giocare una partita da leader, allo scopo di imporre la sua tattica e ottenere la caduta del Governo Draghi. Ma per il leader della Lega è finita male: dopo la forzatura dei nomi di Elisabetta Casellati ed Elisabetta Belloni, Forza Italia s’è smarcata lasciando Salvini sostanzialmente affiancato da Giorgia Meloni.

Alla fine però anche la leader di Fratelli d’Italia ha scaricato in malo modo Salvini, quando quest’ultimo – preso atto del fallimento – con una giravolta si è detto disponibile a chiedere aiuto a Mattarella. «Non voteremo la riconferma del presidente Mattarella perché la consideriamo una anomalia, e per salvare la faccia alle decine di milioni di italiani di centrodestra che non ci stanno al racconto per il quale per essere presentabili bisogna essere di sinistra – aveva detto Giorgia Meloni quando ormai si andava per il Mattarella bis – Mi aspettavo un atteggiamento diverso da molte persone, più coraggio e convinzione per una cosa che era alla portata, battersi con dignità e orgoglio ed eleggere un Presidente distonico rispetto a quelli degli ultimi anni. Agli italiani che credono in noi dico che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, altri non ci hanno creduto. Bisogna rifondare il centrodestra da capo. Per rispetto delle persone che si aspettano un cambiamento».

Quindi a voto chiuso, la Meloni ha aggiunto: «In questo squallido teatrino politico, sono orgogliosa di rappresentare un Partito unito e compatto che non ha mai tradito la parola data, che ha fatto della coerenza la sua bandiera. Anche oggi, in Aula non ci piegheremo all’ennesimo inciucio tra partiti e continueremo a batterci per rappresentare le migliaia di italiani che credono nel nostro progetto. Noi possiamo ancora guardarvi negli occhi». E, infine, un commento sferzante agli applausi dei parlamentari in Aula: «Parlamentari euforici per non aver cambiato nulla e aver costretto Mattarella a un altro mandato. Cosa festeggiano? Che lo stipendio è salvo».
Il centrodestra è ormai in frantumi. Il centrosinistra tiene ma non sta bene in salute. Durante questi sette giorni Enrico Letta, il segretario del Pd, ha provato in tutti i modi a cucire un accordo trasversale per la fiducia a Mario Draghi, ma senza grandi risultati. E così si è andati avanti di tatticismi e di ‘no’ ai nomi tirati fuori prima da Giorgia Meloni, che puntava sull’ex magistrato Carlo Nordio, e poi da Matteo Salvini. Tutto questo mentre in casa Cinque Stelle si consumava uno psicodramma, con Giuseppe Conte che tentava l’inciucio con Salvini per tirare la volata a Elisabetta Belloni e Luigi Di Maio che sferzava duramente, e implicitamente, il collega di partito. Quando ci si è resi conto che la partita Draghi era ingiocabile e che Forza Italia non avrebbe mai ceduto su Draghi, ecco che la strada Mattarella è divenuta l’unica percorribile. Mattarella diventa così il secondo presidente della Repubblica riconfermato per altri sette anni. Come lui e prima di lui solo Giorgio Napolitano.

«Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini», ha detto Mattarella.

Le votazioni che hanno portato all’elezione di Mattarella hanno visto anche 90 voti per l’ex procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio candidato di Fratelli d’Italia. Il magistrato ha raccolto molte più preferenze di quelle dei rappresentati di Fdi. «’Dominus dedit, Dominus abstulit. Sit nomen Domini benedictum’. Da me sia benedetto due volte, perché non mi ha tolto nulla, e mi ha dato solo un grande onore. Ringrazio di cuore i Parlamentari che mi hanno sostenuto e la Fondazione Einaudi che mi aveva indicato. Rivolgo i miei più deferenti ossequi al Presidente Mattarella, e rinnovo gli auguri che gli indirizzai nel mio editoriale in occasione del suo ottantesimo compleanno», ha dichiarato Nordio attraverso l’ufficio stampa della Fondazione Luigi Einaudi.

Il magistrato Antimafia, Nino Di Matteo, ha raccolto 37 voti; 9 preferenze per Silvio Berlusconi, che avrebbe voluto candidarsi al Quirinale ma ha dovuto fare un passo indietro quando s’è reso conto che non avrebbe avuto i numeri; 6 per l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, direttore generale del Dis; 5 voti per il senatore Pier Ferdinando Casini e il premier Mario Draghi ; 4 voti per la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Due voti sono andati anche all’ex ct della Nazionale di calcio Giovanni Trapattoni. I voti dispersi sono stati 18, le schede bianche 25 e le nulle 13. I presenti e votanti erano 983.

sabato, 29 Gennaio 2022 - 22:13
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