Napoli, accusati di rapina: arrestati due carabinieri e un pregiudicato

Carabinieri

Da carabinieri a rapinatori. E’ accaduto a Napoli, dove questa mattina sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a corollario di un’indagine avviata su alcuni colpi consumatisi nei pressi dell’ufficio postale di corso Meridionale nel 2019.

I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono due carabinieri che all’epoca dei fatti erano in servizio a Casoria e un pregiudicato. Indagate a piede libero anche altre due persone.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Stefano Capuano e condotta da Polizia e Carabinieri, i due militari dell’Arma – A. V. ed A. T. – si posizionavano nei pressi dell’ufficio postale e, in borghese, effettuavano dei posti di blocco. Posti di blocco non autorizzati, ma questo le ignare vittime non potevano saperlo. Muniti di una palina e una cartellina identiche a quelle in uso alle forze di Polizia, i due carabinieri – secondo la contestazione – avrebbero fermato quattro persone appena uscite dalla Posta consapevoli del fatto che il gruppo aveva effettuato un grosso prelievo di denaro.

Quindi – come è stato possibile ricostruire incrociando le immagini di videosorveglianza dell’ufficio postale e della zona – i carabinieri avrebbero costretto uno dei quattro, quello aveva messo nel suo zaino i soldi in contanti e anche altri 18mila euro in assegni (subito bloccati e resi inesigibili), a salire sulla loro macchina. Seguiti dalle altre tre vittime, che viaggiavano in un’altra vettura, si recarono fino al vicino Centro Direzionale, dove l’ostaggio fu stato fatto scendere, ma senza lo zaino.

A questo punto i carabinieri partirono a tutta velocità, seguiti dai quattro che però non riuscirono a tenere il passo dei fuggitivi. Le indagini si sono avvalse, oltre che dai riscontri ricavati dall’analisi delle immagini, anche di una fitta attività di riscontri ottenuti grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali. Il fatto risale al 21 gennaio del 2019. Le accuse contestate sono di rapina e sequestro di persona.

Ad aiutare i due carabinieri nel colpo ci sarebbe stato un terzo uomo, A.L., che aveva conosciuto i carabinieri perché si recava in caserma a firmare il registro delle presenze. L’uomo è accusato anche di essersi appropriato del denaro di un suo conoscente: la vittima, di oltre 65 anni, sarebbe stata minacciato di ritorsioni se non avesse adempiuto alle sue richieste; l’indagato, infatti, millantava molteplici conoscenze nelle forze dell’ordine e negli enti previdenziali. Di qui anche l’accusa di estorsione.

Indagate anche due delle vittime della rapina (che lavorano insieme alle altre due per una ditta di pulizie e per le quali non è stato ritenuto necessario emettere una misura cautelare): si tratta di persone legate da vincoli di parentela con il pregiudicato (fino al quel momento ritenuto responsabile solo di piccoli reati) titolare di un’attività commerciale nel Napoletano. Erano proprio quei due a passare le informazioni “sensibili” al pregiudicato che così è venuto a sapere dei prelievi periodici alle poste. Somme cospicue che hanno fatto gola a lui e anche ai due carabinieri, in quel periodo afflitti da problemi economici.

giovedì, 17 Febbraio 2022 - 15:17
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