Napoli, il ministro Carfagna rilancia le Zes: «630 milioni di euro per le infrastrutture». Manfredi: «Grande sfida per Napoli»


Far ripartire Napoli grazie alla spinta delle Zes, le zone economiche speciali, istituite nel 2017. E’ stato questo il tema centrale dell’inaugurazione degli Stati generali del Mediterraneo ospitati a Palazzo Reale e organizzati dal Cile (Confederazione italiana sviluppo economico). Ad illustrare i vantaggi che derivano dalle Zes è stato il ministro del Sud e della Coesione Mara Carfagna.

«Il governo ha scommesso molto sulle Zes, istituite nel 2017 ma poi finite nel dimenticatoio – ha spiegato il ministro – Ora si è deciso di scommettere sulle Zes come polo di attrazione degli investimenti nazionali e internazionali che restituisce al Mezzogiorno il suo ruolo di piattaforma logistica nel Mediterraneo». Con le Zes, ha detto il ministro, «abbiamo 630 milioni di euro per le infrastrutturazioni delle Zes, abbiamo affiancato anche la riforma importante per potenziare la governance delle Zes, attribuendo a commissari straordinari i poteri importanti, rendendoli unici interlocutori di chi vuole investire in quelle aree. Abbiamo semplificato le procedure autorizzative per chi desidera investire e insediare le attività in quelle aree e si può chiedere e ottenere unica certificazione di cui è titolare il commissario delle Zes al posto di miriadi di pareri e concessioni. Poi abbiamo incrementato il credito di imposta portandolo da 50 a 100 milioni di euro per l’investimento, quindi investire sarà più facile e conveniente».

Centrale, dunque, è il ruolo dei commissari che, ha aggiunto il ministro, «stanno facendo un ottimo lavoro, a cominciare dal commissario Giosi Romano che oggi preannuncia di essere pronto per la pubblicazione dell’avviso pubblico del garantire infrastrutturaizone della Zes Campania».

Tra i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri per le Zes vi è anche l’avvocato napoletano Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento Partenopeo e fresco di nomina. «Finalmente Napoli riprende la sua dimensione di punto di riferimento del Mediterraneo: l’avere ospitato gli Stati generali del Mediterraneo dimostra che la nostra città è molto attrattiva e fonte di opportunità di Rinascita. Rinascita che grazie alle Zes non è una chimera ma un’occasione concreta. Questo diventa seme di speranza per i nostri giovani, che devono tornare a guardare alla propria terra natìa come una grande occasione», ha commentato Guarino.

Giosy Romano e Riccardo Guarino

«La Zes Campania, di cui mi onoro di far parte come Rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, può determinare davvero un momento centrale di questo processo di rinascita – ha aggiunto Guarino – Ho provato grande entusiasmo nel sentire le parole chiave, concretezza e responsabilità, che ha pronunciato il ministro Carfagna nel commentare la notizia della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Primo Bando in attuazione delle Politiche della Zes: per ridurre i divari territoriali si deve partire dal metodo e dalla volontà di lasciare il segno. Un segno positivo».
Non può non guardare con interesse alle Zes il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «La Zes è una grande sfida per Napoli, ha una grande disponibilità di capitali internazionali e Napoli può e deve essere un grande luogo di attrazione di investimenti di grandi gruppi internazionali che sfruttando il nostro capitale umano e le nostre bellezze, con i vantaggi fiscali legati alle Zes».

L’avvio della Zes portuale attraendo investitori privati «è una grande opportunità per Napoli – ha detto Manfredi – per creare lavoro e sviluppo e far tornare la città al centro di dinamiche tipiche di una grande capitale europea, affacciata sul Mediterraneo. Questo mare oggi, vista anche la crisi in Ucraina, dopo uno spostamento per anni sull’Oceano Pacifico dei grandi flussi commerciali diventa nel bene e nel male lo scenario di confronto di grandi potenze internazionali, aprendo una nuova fase della geopolitica globale economica. Ma l’Italia deve assumersi la capacità di affrontare le sfide a partire da quella energetica che danno centralità al nostro Paese».

Manfredi ha sottolineato come Napoli può attrarre grandi imprese come accaduto a lui negli anni scorsi all’apertura del nuovo polo tecnologico dell’università Federico II di cui era rettore: «Nella mia esperienza del passato – ha detto – ho portato grandi aziende a Napoli perché chi la conosce sa dei valori del suo capitale umano con giovani estremamente importanti, che escono da ottime università. Questo per i grandi gruppi che lavorano sulle tecnologie è determinante, se un grande gruppo sceglie Napoli lo fa soprattutto perché può reclutare giovani bravi e con grande voglia di fare. L’esperienza a San Giovanni con l’università è stata di portare grandi gruppi e creare tanti posti di lavoro».

Sulle Zes, riprende Manfredi, «stiamo collaborando e cooperando ma dobbiamo ricosruire un capitale fiduciario della città. Quando si lavora a livello globale, si parla con i grandi gruppi e fondi di investimento internazionale la cosa più importante è la fiducia perché chi investe, questo emerge anche stamattina, vuole trovare affidabilità, interlocutori certi e una visione chiara, stiamo lavorando molto su questo per ricostruire Napoli non solo come luogo attrattivo ma affidabile».

sabato, 5 Marzo 2022 - 17:42
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