Oltre duemila persone uccise a Mariupol dall’inizio dell’invasione russa. Il Consiglio comunale di Mariupol, città assediata dalle forze russe in Ucraina, ha reso noto il primo bilancio delle vittime di questa guerra scoppiata a fine febbraio: per l’esattezza le persone che hanno perso la vita, secondo le autorità locali, sono 2.187. Nella dichiarazione, ripresa da Guardian, si legge anche che nelle ultime “24 ore ci sono stati almeno 22 bombardamenti della città civile. Oltre 100 bombe sono state già sganciate su Mariupol”.
Il Consiglio in precedenza ha fatto sapere che le riserve di acqua e cibo si stanno esaurendo, mentre il governo tenta di far arrivare aiuti umanitari alla città che è circondata dalle forze russe che continuano a bombardare anche obiettivi civili. Circa 400mila persone sono bloccate a Mariupol. Un assedio. Un assedio di cui oggi ha parlato anche il Papa durante l’Angelus.
La città, ha detto Papa Francesco, «è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina». Quindi ha lanciato un chiaro appello alla pace: «In nome di Dio fermate questo massacro». «Davanti alla barbarie della uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata prima che riduca le città a cimiteri», ha detto.
Oltre a Mariupol, le vittime si contano a fatica anche a Irpin, sobborgo della città di Kiev. Qui è rimasto ucciso un giornalista americano che stava realizzando un reportage sugli ucraini in fuga. Brent Renaud è rimasto ucciso da un colpo al collo al checkpoint dove filmava i profughi in fuga dalla capitale. Due suoi colleghi sono rimasti feriti. A seguito della morte di Renaud, il sindaco di Irpin Oleksandr Markushin ha annunciato che ai giornalisti non sarà più consentito l’accesso alla città per ragioni di sicurezza. Il giornalista aveva lavorato in più occasioni per il New York Times. La Casa Bianca, per bocca del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca Jake Sullivan, ha dichiarato che dagli Stati uniti ci saranno «le conseguenze appropriate» sulla Russia.
A Mykolaiv – secondo il ministero degli Esteri ucraino – le forze armate russe hanno bombardato una scuola superioreiv. Il ministero ha pubblicato un video su Twitter, che mostra macerie di un edificio abbattuto, con incendi che vengono spenti dai vigili del fuoco accorsi sul posto. Lo stesso video è stato diffuso dal Parlamento di Kiev su Twitter, con il commento: «Dove avete visto ‘l’infrastruttura militare’?». Tra gli hashtag, anche #ClosetheSkyoverUkraine, chiudete i cieli sopra l’Ucraina.
A Mosca, intanto, proseguono le proteste contro la guerra. Proteste puntualmente soffocate a colpi di arresti. La polizia ha arrestato circa 300 persone per aver partecipato a una protesta non autorizzata contro la guerra in Ucraina nel centro di Mosca: lo ha reso noto il ministero dell’Interno russo aggiungendo che queste persone saranno denunciate per aver violato la legge. Dall’inizio dell’invasione russa, oltre 14mila persone sono state arrestate in 122 città russe per aver partecipato a proteste contro la guerra, riporta il sito Ovd-Info.
domenica, 13 Marzo 2022 - 17:24
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