Caro carburante, la procura di Roma apre un’indagine. Esposto anche all’Antitrust. Pressing su Governo: «Tagliare le accise»

Tribunale di Roma

E, adesso, sul caro carburante indagheranno diverse procure italiane. A dare la stura alle verifiche da parte della magistratura sono stati diversi esposti presentati da associazioni dei consumatori a seguito delle dirompenti dichiarazioni pubbliche del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Il Codacons ha di recente presentato un esposto ad Antitrust e a 104 procure in cui si chiede di indagare sulle speculazioni che potrebbero aver determinato l’escalation dei listini alla pompa.

La prima a muoversi è stata la procura di Roma che ha aperto un fascicolo di indagine. Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti, senza indagati e senza ipotesi di reato. «L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili», ha spiegato la Procura. I relativi accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza.

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«Grazie al nostro esposto la magistratura ha finalmente deciso di fare luce sugli assurdi rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani – ha affermato il presidente Carlo Rienzi – Ora chiediamo che anche l’Antitrust e le altre Procure si attivino sulla base della nostra denuncia, inviando i Nas e la Guardia di Finanza presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti e sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili a verificare le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina».

Una denuncia alla procura è stata presentata anche dall’associazione ‘Campo sud’ mentre all’Antitrust è stato presentato anche un esposto da parte del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: «L’aumento generalizzato da parte delle compagnie non è giustificato in quanto il carburante sul mercato oggi è stato acquistato più di un mese fa, quando ancora non era scoppiato il conflitto russo-ucraino con le conseguenti sanzioni a carico della Russia e i problemi relativi all’approvvigionamento».

Sale, intanto, il pressing politico sul premier Mario Draghi e sul governo affinché vengano prese le misure adeguate per contenere questi rincari che si stanno abbattendo su famiglie e imprese. Da più parti viene sollecitato il taglio delle accise sui carburanti. «Il governo non aspetti un minuto di più: serve un intervento deciso sulle accise per almeno due trimestri, come ha specificato anche il presidente Conte. Parallelamente è necessario lavorare sugli extraprofitti delle major del petrolio», si legge in una nota dei senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.

Analoga richiesta arriva anche dal vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli: «Per evitare di bloccare la ripartenza faticosamente avvita, il governo si attivi, innanzitutto tagliando subito le accise sui carburanti».

lunedì, 14 Marzo 2022 - 15:01
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