Il presidente dell’Ucraina all’Italia: «Più sanzioni, non accogliete queste persone. Siamo al limite della sopravvivenza»

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky

Parla per una decina di minuti. Tutto d’un fiato. Raccontando, in maniera sintetica ma efficace, cioè che oggi accade in Ucraina dopo 27 giorni di invasione da parte della Russia. E quindi chiedendo all’Italia di fare di più, di emarginare non solo la Russia ma i russi tutti, chiudendo loro le porte del Paese anche se fosse solo per una vacanza.

«Voi sapete bene chi ha portato la guerra in Ucraina – dice Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina incontrando in videoconferenza il Parlamento italiano – Non dovete essere il luogo che accoglie queste persone. Dobbiamo bloccare i loro immobili, i loro conti, i loro yacht. Dobbiamo congelare i beni di chi in Russia ha forza di decisione. Dovete sostenere anche le sanzioni contro le navi russe che entrano nei vostri porti. Non dovete permettere eccezioni per qualsiasi banca russa».

Volodymyr Zelensky invoca un ulteriore atto di forza, ritenendo che l’attacco all’Ucraina sia solo il primo tassello di un’invasione che punta al cuore dell’Europa: «L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo. Il loro obiettivo è l’Europa, è influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica, la distruzione dei vostri valori, i valori della democrazia, dei diritti dell’uomo, della libertà». Quindi ricorda che le conseguenze del proseguo del conflitto si rifletteranno sul mondo intero, a livello economico. «Le conseguenze di questa guerra si sentono in diversi parti del mondo. E parlo della fame che si sta avvicinando. Come possiamo coltivare quando il nostro nemico distrugge i nostri campi? Non possiamo esportare mais, olio, frumento e altri prodotti necessari. I prezzi stanno crescendo, decine di milioni di persone avranno bisogno di aiuto».

E, allora, la richiesta è di fermare la guerra. Di fare di più. Soprattutto per salvare l’Ucraina dall’estinzione. «Alcune cittadine sono distrutte del tutto – racconta – A Mariupol non c’è niente. Immaginate una Genova completamente bruciata. Immaginate la vostra Genova dalla quale le persone scappano a piedi, con le macchine per arrivare dove è più sicuro». E ancora: «Da Kiev inizia la grande cultura di un grande popolo e adesso siamo sul limite della sopravvivenza. questo popolo ha bisogno di vivere nella pace continua, eterna, come Roma. Abbiamo ogni giorno le sirene, cadono le bombe, i missili…. i russi torturano, violentano le donne, rapiscono i bambini. Questo è stato fatto per l’ultima volta dai nazisti». Di qui l’appello conclusivo: «Dovete fermare le uccisioni perché la guerra deve finire al più presto. Si deve fermare una sola persona affinché sopravvivono milioni».

martedì, 22 Marzo 2022 - 11:37
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