Napoli, indagine della procura sulla Scabec (della Regione): ai raggi x contratti e conti. E Nappi (Lega) interroga De Luca

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Procura di Napoli (foto kontrolab)
di Manuela Galletta

La Scabec, società in house della Regione Campania nata per la valorizzazione del patrimonio culturale regionale, finisce sotto i riflettori degli inquirenti. La procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo di inchiesta delegando gli accertamenti alla Guardia di Finanza.

E le fiamme gialle, nei giorni scorsi, hanno raggiunto la sede della Scabec in via Generale Orsini ed hanno chiesto i contratti di assunzione relativi al periodo che va dal 2010 al 2016, nonché tutta la documentazione relativa all’attività della società. Nel periodo di riferimento, la Scabec non era ancora controllata al 100% dalla Regione: della società facevano parte, oltre all’Ente di Palazzo Santa Lucia al 33%, anche la Mondadori e CoopCulture.

Le verifiche della procura, coordinate dal pubblico ministero Sergio Ferrigno in forza al pool reati contro la pubblica amministrazione, scaturiscono da una serie di denunce, rimbalzate anche sugli organi di stampa, circa lo stato della Scabec, che da novembre 2021 ha visto un cambio al vertice, e il destino di una parte dei suoi lavoratori. A febbraio 12 persone, tutte impiegate nel settore comunicazione, sono stati licenziati. Tra di loro anche l’addetto stampa, nonché portavoce, dell’Ufficio. Pare i contratti non fossero a norma.

Sui conti della Scabec ha presentato un’interrogazione regionale il consigliere della Lega Severino Nappi: l’interrogazione discussa in occasione del prossimo Question time. Nappi chiede lumi su un presunto disavanzo di tre milioni di euro accumulato negli ultimi anni, che avrebbe spinto il nuovo Cda a intervenire con un taglio netto all’organico.

A proposito delle scelte fatte nel recente passato, il consigliere del Carroccio sottolinea un «impressionante aumento dell’organico societario, lievitato dai sei dipendenti del 2015 ai 48 di oggi, oltre a un imprecisato numero di collaboratori contrattualizzati a vario titolo».

Uno dei primi atti del neo amministratore unico Assunta Tartaglione, subentrata ad Antonio Bottiglieri, è stato quello di revocare una serie di contratti, tra cui anche dei collaboratori del settore comunicazione. Nappi fa anche riferimento alle consulenze esterne che, nel solo 2021, avrebbero raggiunto i 935mila euro, oltre ad «affidamenti di incarichi, retribuiti e non, a soggetti ricoprenti al tempo stesso ruoli di responsabilità in organismi ed enti in rapporto funzionale con Scabec».

E all’«assunzione di obbligazioni contrattuali per l’acquisizione di servizi, con soggetti terzi, senza la relativa copertura finanziaria», e di «conferimento di incarichi dirigenziali senza il rispetto della relativa procedura di legge e in assenza di requisiti da parte dei beneficiari». Su questi punti Nappi chiama in causa direttamente Vincenzo De Luca, spiegando nell’interrogazione che il presidente della Giunta regionale «provvede, sin dal 2015, con atti monocratici e/o giuntali, alla nomina degli organismi societari».

mercoledì, 23 Marzo 2022 - 09:21
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