Scomparso nel nulla, dopo 3 anni arrestati moglie e miglior amico. E viene fuori una relazione clandestina tra i due indagati

Carlo Domenico La Duca

E’ una storia diabolica quella che da giorni si racconta nella città di Palermo. L’inchiesta sulla scomparsa dell’agricoltore Carlo Domenico La Duca, di cui si era persa ogni traccia nel 2019, ha subito un improvviso colpo di scena: la procura di Palermo ha chiesto e ottenuto l’arresto della moglie di La Duca, Luana Cammalleri, e del migliore amico dell’uomo, Pietro Ferrara. Ai due indagati sono stati contestati i reati di omicidio e occultamento di cadavere, cadavere che ad oggi non è mai stato trovato.

Per la procura Giovanni La Duca è stato ucciso e dietro il delitto si staglia un movente passionale. Pietro Ferrara e Luana a Cammalleri avevano intrecciato una relazione. Clandestina, ovviamente. Nulla ne sapere Giovanni La Duca e nulla ne sapeva, sino al giorno dell’arresto, la moglie di Pietro Ferrara.

Ma andiamo con ordine, provando a ricostruire questa storia emersa a fatica. Il 31 gennaio del 2019 Carlo Domenico La Duca, che vive e lavora a Termini Imerese, scompare nel nulla. Era uscito di casa per recarsi a Ciaculli per incontrare un amico. L’ultimo a vederlo vivo, a parte gli assassini, è la madre. L’auto dell’agricoltore, una Golf grigia, viene ritrovata, chiusa, alla periferia di Palermo. La Duca stava vivendo con la madre perché lui e la moglie Luana Cammalleri si stavano separando e lui, nel frattempo, aveva iniziato a frequentare un’altra donna.

Partono le indagini, ma di Carlo non c’è traccia. La mamma si rivolge anche a ‘Chi l’ha visto?’. Luana Cammalleri recita, intanto, il ruolo della moglie affranta. Nessuno sospetta della relazione con Pietro Ferrara. Neppure la nuova fidanzata di Carlo La Duca, che aveva conosciuto l’agricoltore proprio attraverso Ferrara e la moglie.

La svolta arriva tre anni dopo, con l’arresto – disposto dal gip Marco Gaeta – di Luana Cammalleri e Pietro Ferrara. Le indagini provano anche a ricostruire la sorte toccata a Carlo Domenico La Duca. I due – è la contestazione – pianificano il delitto, quindi attirano la vittima a Palermo nel terreno di proprietà di Ferrara e lo uccidono. Infine fanno sparire il corpo. Poi portano l’auto di La Duca a circa 12 chilometri di distanza dal luogo del delitto per depistare le indagini. Dietro al delitto ci sarebbe stata la paura della donna di dover lasciare la casa della vittima da cui si stava separando. Scrive il gip Marco Gaeta: «Il movente dell’omicidio emerge con disarmante nitidezza: un coacervo di interessi personali familiari ed economici avevano reso per Ferrara e per la Cammalleri la morte del La Duca a un evento che avrebbe semplificato enormemente il loro progetto di futuro insieme».

Lunedì 21 marzo i due compaiono dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo per l’interrogatorio di garanzia: entrambi si avvalgono della facoltà di non rispondere.

giovedì, 24 Marzo 2022 - 17:14
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