Napoli, il Consiglio comunale ‘snobba’ il tema camorra: aula semideserta, il sindaco Manfredi fa toccata e fuga

di Gianmaria Roberti

Seduta sull’allarme camorra al consiglio comunale di Napoli ieri, ma l’aula si svuota poco a poco. A un certo punto, va via pure il sindaco Gaetano Manfredi, chiamato ad altri impegni. La Sala dei Baroni è semideserta, il tema meriterebbe ben altra attenzione. «Ho un po’ di difficoltà, perché – ammette il consigliere Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) – ad un consiglio comunale sulla camorra avrei voluto vedere tutti e 40 i consiglieri seduti a discutere. Il sindaco avrà sicuramente altre priorità, però pensiamo a quelli che ci guardano».

Ecco: la riunione, indetta su proposta del consigliere di opposizione Antonio Bassolino, non è aperta al pubblico. Ma c’è pur sempre la diretta streaming. E si registra un ritardo di quasi due ore, dedicate ad altri temi. Nel fuggi fuggi generale, resistono i due assessori Antonio De Iesu e Paolo Mancuso e, per l’opposizione di centrodestra, Catello Maresca. Un ex questore e due ex pm anticamorra. In pratica, sembra un vertice fra inquirenti, nella Procura di qualche anno fa.

«La camorra è come un cancro tentacolare che – ammonisce De Iesu, assessore alla Legalità – si nutre della disoccupazione e del degrado sociale e urbanistico della città. Le dimensioni della sicurezza pubblica, affidata allo Stato, e della sicurezza urbana, di competenza dell’Amministrazione, devono andare di pari passo, e in questa direzione va l’accordo firmato da Comune e Regione con il Ministero dell’Interno. Inoltre, si sta monitorando il sistema di videosorveglianza per implementarlo e definire un sistema di controllo intelligente delle immagini». Mancuso – assessore all’Ambiente ed ex procuratore aggiunto della Dda di Napoli – avverte: «Gli interventi di contrasto e di repressione risolvono solo parzialmente il fenomeno, mentre va piuttosto contrastata l’emarginazione sociale e la slabbratura del tessuto sociale, aumentata con la pandemia».

Maresca evoca la teoria della finestra rotta, cara all’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani: «Il diffondersi di certi atti di vandalismo e di violenza deriva dal senso di noncuranza e dall’incapacità delle istituzioni di intervenire in queste situazioni. Dobbiamo interrogarci su quali soluzioni radicali mettere in campo invece di adottare solo provvedimenti tampone». In giro, però, il clima è distratto. Gennaro Esposito ricorda «gli impianti sportivi, un presidio di legalità, di recupero prevenzione, che non sono stati ancora affidati con una procedura legittima a quelli che fanno attività sportiva sul territorio di fare una programmazione. Questa è colpa nostra, ci dobbiamo mettere mano».

L’avvocato Gennaro Demetrio Paipais (Movimento 5 Stelle) si sofferma sul fenomeno della microcriminalità minorile, serbatoio dei clan. «Serve un doppio approccio – sostiene il consigliere-penalista -: chiedo l’istituzione della figura di un garante per l’infanzia e l’adolescenza in città, capace di raccordare i diversi attori sociali che devono intervenire nelle situazioni a rischio di devianza; poi, per i minorenni detenuti, occorre lavorare sui temi della formazione e del lavoro, essere presenti nei territori a rischio e lavorare sulla prevenzione e sul recupero del minore».

Parlano pure Nino Simeone (Napoli Libera) («il Consiglio ha il dovere di discutere di questi argomenti e deve avere il coraggio di denunciare eventuali fatti criminosi di cui abbia conoscenza»), e Gennaro Acampora (Pd, fresco di nomina di capogruppo in Consiglio dopo la bufera post voto alla Città Metropolitana che ha travolto Aniello Esposito) («importante utilizzare i beni confiscati per creare lavoro, aprire di pomeriggio le palestre scolastiche, restituire ai territori gli spazi chiusi o occupati illegittimamente»).

Bassolino rammenta: «La camorra significa innanzitutto voler mettere le mani sulle risorse pubbliche». A margine della seduta, Manfredi promette «strumenti per evitare infiltrazioni dei clan» negli appalti del Pnrr. A tal riguardo, domani (1 aprile) è atteso a Napoli il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Auspicando che, stavolta, la camorra desti più interesse.

giovedì, 31 Marzo 2022 - 10:13
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