Delitto del calciatore Perinelli, condanna definitiva per l’assassino: fu omicidio volontario

Lello Perinelli ucciso
Raffaele Perinelli, il 21enne ucciso il 6 ottobre del 2018

Omicidio volontario: è questa l’accusa per la quale Alfredo Galasso, 34 anni, dovrà scontare una condanna definitiva. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza emessa nell’ottobre del 2020 dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli.

Hanno confermato, cioè, la condanna a 16 anni e 6 mesi di reclusione per l’omicidio (volontario) del giovane calciatore Raffaele Perinelli, 21 anni, accoltellato al cuore davanti a un circolo ricreativo di Miano (quartiere alla periferia nord di Napoli). 

L’omicidio si consumò il 6 ottobre del 2018. Una settimana prima tra Galasso e Perinelli era intercorsa una pesante lite in discoteca per via di una ragazza. Secondo la procura, Galasso meditò vendetta e quando incontrò Perinelli in strada in via Janfolla estrasse il coltello con il quale stava girando e aggredì il 21enne senza dargli scampo.

Galasso ha sempre respinto l’accusa della volontarietà, ma non è stato creduto. In primo grado Galasso, giudicato col rito abbreviato, era stato condannato a 17 anni di reclusione. In Appello il sensibile sconto di pena: la Corte escluse l’aumento di 6 mesi calcolato in primo grado che era risultato recidivo per un furto commesso circa dieci anni fa.   

lunedì, 4 Aprile 2022 - 12:30
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