Arresti in Corte d’Appello a Napoli, il gip: «Atti distrutti con frequenza in una sezione. Alcuni sapevano e hanno taciuto»

Guardia di Finanza
di Laura Nazzari

Un’inchiesta nell’inchiesta. Le indagini che questa mattina hanno portato all’arresto di due dipendenti del ministero della Giustizia in servizio alla Corte d’Appello di Napoli sono la diretta filiazione di un’attività investigativa che aveva già interessato un altro dipendente del settore giudiziario partenopeo.

E’ seguendo la traccia delle conversazioni telefoniche e messagistiche avute da quest’ultimo con altri colleghi che i finanzieri si sono imbattuti in condotte ritenute illecite. Condotte che hanno portato agli arresti domiciliari del funzionario giudiziario Maria Rosaria Orefice e dell’assistente giudiziario Gennaro De Maio, entrambi applicati alla quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli.

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Condotte che potrebbero allargare lo spettro delle indagini. In un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice per le indagini preliminari Fabio Provvisier scrive che «deve necessariamente ipotizzare che, nell’ambito della quarta sezione penale della Corte d’Appello di Napoli, vi fosse personale che provvedeva abitualmente a distruggere documentazione inerente a procedimenti giudiziari con il silenzio di altri appartenenti all’amministrazione giudiziaria». Addirittura una delle persone rimaste in silenzio «avrebbe documentato con fotografie, ma senza aver mai denunciato i fatti». Agli atti risultano i nomi e cognomi di chi avrebbe taciuto, il che lascia supporre l’esistenza di un altro rivolo dell’inchiesta.

mercoledì, 13 Aprile 2022 - 14:24
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