La prima udienza ci sarà il 26 maggio. Rito immediato per Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore di 53 anni che nella notte tra il 28 e il 29 ottobre del 2021 ha ucciso sotto casa sua, a Ercolano, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella.
I due ragazzi, entrambi residenti a Portici, erano fermi in macchina quando sono stati investiti da una pioggia di piombo. Palumbo, agli inquirenti, ha riferito di avere sparato nella convinzione che i due fossero dei ladri, e sostenendo di avere sentito dei rumori nella sua proprietà. Una versione, quella del tentativo di furto, che però non ha convinto la procura. Secondo quanto emerso dagli accertamenti eseguiti dai militari di Torre del Greco (Napoli) e dei Ris di Roma, quella tragica notte, Palumbo esplose sette colpi di pistola contro la Fiat Panda a bordo della quale viaggiavano i due giovani (che avevano, rispettivamente, 27 e 26 anni).
Tullio Pagliaro era alla guida della vettura mentre Giuseppe Fusella era seduto sul lato passeggero: due di quelle sette ogive, dopo avere attraversato il tettuccio della vettura, raggiunsero Tullio e Giuseppe uccidendoli sul colpo. Altre quattro raggiunsero l’auto che stava passando davanti all’abitazione di Palumbo ma senza colpire i ragazzi.
A Palumbo è stato contestato il reato di duplice omicidio con l’aggravante dei motivi futili e abietti. L’uomo è difeso dall’avvocato Giovanni Abet. Nel processo si costituiranno parte civile i parenti dei due ragazzi: la famiglia di Fusella è rappresentata dall’avvocato Gennaro Bartolino, mentre i familiari di Pagliaro sono rappresentati dall’avvocato Maurizio Capozzo. L’accusa, invece, sarà sostenuta dal pubblici ministeri Luciano D’Angelo e Daniela Varone.
martedì, 19 Aprile 2022 - 12:40
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