Dal palco del secondo Congresso del Partito Meridionalista, a Bari, l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris tira spara ad alzo zero contro il Pd, Enrico Letta e il Parlamento intero. Il discorso politico è semplice: nessuna forza politica è in grado di fare gli interessi del Paese, e a fronte di questo scenario DemA, unitamente al gruppo Manifesta e a qualche singolo parlamentare, è la vera alternativa di lotta e di governo. Un’alternativa cui dare credito, è la sostanza del discorso, in occasione delle Politiche del 2023 cui de Magistris ha già fatto sapere di guardare con l’obiettivo di candidarsi in prima persona (salvo ripensamenti, cui non è nuovo).
«Stiamo costruendo una coalizione popolare, civica – ha detto De Magistris – Siamo alternativi al draghismo, al liberismo, all’economia di guerra, alle disuguaglianze e alle discriminazioni, quindi abbiamo cominciato questo cantiere, questo laboratorio, che ci porterà in giro in tutta Italia con l’obiettivo, tra i più immediati, delle elezioni politiche del 2023». In questa coalizione, avverte l’ex sindaco di Napoli, non c’è spazio per il Pd.
Al segretario nazionale ‘dem’ Enrico Letta, de Magistris rimprovera l’avere spinto il Pd su posizioni guerrafondaie rispetto all’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia: «Letta, mitraglietta e baionetta, guida il fronte bellicista. Ha fatto la scelta di trascinare l’Italia in guerra, senza spendere un briciolo del tempo politico per la soluzione diplomatica».
La posizione dei dem avrebbe dunque reso impossibile qualsiasi dialogo, che già prima era difficoltoso, e azzerato ogni possibilità di costruzione di un fronte largo alle Politiche 2023. «Già era impraticabile un’alleanza con il Pd perché fa parte del sistema, quindi in campagna elettorale è impossibile – ha osservato de Magistris – Poi se si torna al proporzionale e il Parlamento riprende la sua centralità, come noi auspichiamo, dopo le elezioni si vede quali saranno i rapporti di forza. Con questo Pd, in questo momento, non c’è nessuna possibilità di una convergenza elettorale».
Quindi DeMa lavorerà da sola, o comunque con qualche altra forza che si voglia aggregare e che de Magistris ha già individuato: «Le altre forze di sinistra in questo momento non ci sono – ha aggiunto l’ex sindaco – , tranne il gruppo Manifesta e qualche singolo parlamentare, il Parlamento ormai è un grande centro più la destra. Dobbiamo da un lato superare la finzione dei 5 Stelle del ‘né di destra né di sinistra’, perché non funziona, se poi diventi il più grande collante del sistema, dall’altro non è sommando i simboli della sinistra che e’ rimasta che si fa il totale. Sicuramente la sinistra è uno dei campi nei quali lavoriamo, ma dialoghiamo anche con il mondo ambientalista, dei diritti costituzionali, dell’antimafia sociale, del pacifismo».
Una firma per me importante. Questa mattina nella sede del Pd a Portici ho messo nero su bianco la mia candidatura per le elezioni comunali del 12 giugno. L’ho fatto a margine di un appuntamento aperto alla collettività che vede tutta la squadra del Pd, con il sindaco uscente e ricandidato Enzo Cuomo in testa, intenzionata a continuare a governare Portici: l’obiettivo è proseguire i progetti messi in campo, dare corpo e sostanza a nuove idee. E io sono qui, grazie al sostegno di chi crede nel mio impegno incondizionato e nell’amore che ho per questa città, per contribuire a far crescere una città che offre molto e ha ancora molto da offrire. E’ una grande responsabilità, ma sono pronta alla sfida, certa di avere il sostegno di chi crede in me e certa di non tradire mai la fiducia che mi è stata e mi sarà accordata. Nell’interesse di tutti, della nostra città e dei nostri giovani.
sabato, 30 Aprile 2022 - 20:31
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