A poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste alle elezioni comunali del 2022, a Pozzuoli – comune in provincia di Napoli – succede di tutto.
Succede che il Partito democratico, lanciassimo nel sostenere la corsa a sindaco dell’assessore al Bilancio uscente Paolo Ismeno rivendicando la continuità con l’amministrazione di Vincenzo Figliolia (impossibilitato a ricandidarsi dal vincolo del doppio mandato), ritira il simbolo dalla competizione.
Succede anche che il Movimento 5Stelle, pur di non lasciare il proprio elettorato privo di rappresentanza, dopo essersi sfilato dall’alleanza col Pd per sostenere Paolo Ismeno, ha lanciato nella corsa il consigliere comunale di opposizione e capogruppo grillino Antonio Caso. Lui, che aveva lavorato alla cucitura dell’accordo coi dem, ha spiegato in un video il perché dello strappo: «Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la nostra città hanno portato il Movimento Cinque Stelle a una riflessione. In accordo con i nostri vertici abbiamo deciso di non continuare il percorso intrapresero mesi fa con la coalizione. Resta da parte nostra il rispetto per chi è stato coinvolto nelle indagini, resta un atteggiamento di garantismo, ma i valori che hanno contraddistinto da sempre il Movimento 5Stelle ci ha portato a fare questa scelta. Il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: il bene per la nostra città».
E succede pure che il centrodestra si presenta spaccato, con Paolo Guerriero, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, candidato a sindaco: probabilmente lo sosterrà la Lega. Ma Forza Italia non sarà ufficialmente della partita, anche se pare che i suoi voti di ‘apparato’ confluiranno sul presidente del consiglio comunale uscente Luigi Manzoni, dal 2008 a oggi sempre eletto e ogni volta col Pd: Manzoni, in rotta coi vertici dei ‘dem’, si è candidato sostenuto da liste civiche. Sempre a sinistra si pone la candidatura di Raffaele Postiglione, consigliere comunale uscente di opposizione.
Sui rovesciamenti di campo a Pozzuoli pesa l’inchiesta della procura di Napoli su presunte irregolarità in alcuni appalti circa il progetto di recupero del rione Terra: l’indagine ha abbracciato anche il sindaco uscente Vincenzo Figliolia (che assicura la correttezza del proprio operato), il dirigente del Pd Nicola Oddati (che si è dimesso dagli incarichi e si è autosospeso dal partito) e alcuni imprenditori. Proprio gli echi dell’inchiesta hanno spinto il Pd, nelle ultime ore, a decidere di non metterci la faccia, fermo restando l’appoggio silenzioso a Ismeno.
L’assessore al Bilancio Paolo Ismeno potrà contare, ufficialmente, sul sostegno di 8 liste (tra civiche e partite): Sinistra Italiana, Insieme, Democrazia e Libertà, Iniziativa Democratica, Progetto in comune, Moderati per Pozzuoli, Davvero Pozzuoli-Ecologia e Sviluppo, La città per Figliolia. Sullo sfondo, dicevamo, resta il Pd, che in parte sosterrà Ismeno.
Non va dimenticato, infatti, che Luigi Manzoni ha già eroso voti di partito a Ismeno: i deluchiani di Campania Libera lo appoggiano e, con buona probabilità, gli strascichi dell’inchiesta e il timore di un allargamento dell’indagine potrebbero spingere alcuni sostenitori di Ismeno a smarcarsi dal progetto di continuità per appoggiare la ‘rottura’ rappresentata da Manzoni. Di certo, per il momento, c’è che a sostenere il presidente del consiglio comunale uscente vi sono 10 liste, tra partiti e civiche: Pozzuoli Libera (articolazione locale di Campania Libera), Azione di Carlo Calenda, Europa Verde, Partito Socialista, Noi con l’Italia di Maurizio Lupi (formazione di centrodestra), Noi di Centro-con Mastella, Pozzuoli Democratica, Progressisti Democratici, Spazio Flegreo, Uniti per Pozzuoli. Resta poi da capire che peso avrà l’appoggio mascherato di Forza Italia.
Chiude la rosa dei candidati, sempre di sinistra, Raffaele Postiglione: lo sostengono Pozzuoli Ora, Pozzuoli in Comune e Potere al Popolo.
venerdì, 13 Maggio 2022 - 12:22
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