Carfagna vs De Luca, guerra salernitana all’ombra dei fondi per la Campania

di Gianmaria Roberti

A Salerno non avrai altro leader all’infuori di De Luca. Sull’intangibilità di questo dogma, da una settimana, si consuma una faida salernitana, con ricadute regionali e nazionali. Carfagna contro De Luca, De Luca contro Carfagna. E poi: forzisti di tendenza Carfagna contro pretoriani del governatore campano, e viceversa. Le ostilità non sembrano cessare, tra bordate social, doppi sensi gastrici, sgarbi reciproci. In palio ci sono fette di leadership locale. Un’eresia, fino a poco fa, nel feudo del deluchismo. Ma la ministra per il Sud ha lanciato il guanto di sfida.

Il fuoco, da tempo, covava sotto la cenere. La scintilla è il Forum “Verso Sud”, evento organizzato a Sorrento da “The European House-Ambrosetti” e dal ministero della Coesione territoriale. Il 13 e 14 maggio, in Costiera, Carfagna è la padrona di casa, e accoglie il gotha della politica e dell’imprenditoria nazionale. Manca solo il presidente della Regione, che snobba l’appuntamento. La ministra non lascia correre, e giorni dopo posta, sui social, la foto di un noto farmaco per il bruciore di stomaco. «Ho inviato questa confezione di Maalox al Presidente De Luca: a volte può capitare che mentre tu fai “ammuina” gli altri fanno i fatti. Suvvia non te la prendere…». A stretto giro, su Facebook, la replica del governatore: «Colpita…». Si chiude così? Nemmeno a parlarne. Carfagna, a quel punto, va sulla pagina di De Luca, e risponde: «Tu già affondato».

Lo scontro si infiamma, e continua per giorni. «Dobbiamo evitare – afferma De Luca nell’ultima diretta del venerdì – che le politiche per il Mezzogiorno diventino politiche di bottega di partito. Nella gestione di queste risorse occorre molta sobrietà. E siccome ci avviciniamo a scadenze elettorali, bisogna fare molta attenzione a non utilizzare ruoli e interventi di governo in funzione di iniziative partitiche». E perfino da Firenze – dove va a per un protocollo con la Regione Toscana sui beni confiscati – torna ad attaccare: «Per quanto riguarda i temi di merito del Sud io ho altre questioni da sollevare e che non vengono risolte. Questi problemi non li risolviamo con i convegni e meno che mai con la demagogia».

La tensione resta alta, perché sullo sfondo c’è un’altra iniziativa. Il 23 maggio la ministra convoca il pre-tavolo istituzionale sul CIS “La Grande Salerno”. È il via al percorso, indirizzato ai 158 Comuni salernitani, per il Contratto istituzionale di sviluppo. Ma anche stavolta, ci sono alcune sedie vuote. Tutte di marca deluchiana. «Sono sconcertata – tuona Carfagna – per l’assenza della Regione, della Provincia di Salerno e del Comune di Salerno perché è deprimente vedere come rappresentanti delle istituzioni, che dovrebbero spogliarsi della tessera di partito, privilegiano la fedeltà politica ad un contratto istituzionale di sviluppo che da qui ai prossimi sei mesi stanzierà su questo territorio circa 250 milioni di euro».

Sono segnali da guerra fredda, resi paradossali dalla sede del tavolo: Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno. «Io sono convinta – aggiunge la ministra per il Sud – che alla fine i sindaci privilegeranno le necessità dei propri cittadini, agli ordini di scuderia, agli ordini di padroni e di padrini perché altrimenti dobbiamo spiegare ai loro concittadini perché perdono questi finanziamenti. Ricordo che in nessuna Regione del Mezzogiorno, in nessuna provincia del Mezzogiorno accade quello che accade qui a Salerno».

La scia di veleni non si arresta neppure nelle ultime ore. Al quotidiano la Città, il sindaco di Salerno, Enzo Napoli dice di «non sapere» della presenza di Carfagna in città. Il presidente della Provincia, Michele Strianese, invece parla di «propaganda». E precisa: «Non abbiamo partecipato per la natura del tutto atipica e irrituale dell’iniziativa. Siamo pronti e disponibili ad ogni necessaria discussione di merito sull’ammontare delle risorse disponibili, sulla natura dei fondi programmati e sui progetti da finanziare, ma riteniamo necessario realizzare queste valutazoni negli organismi operativi e non in assemblee da passerella, organizzate con logiche opportunistiche di partito».

Al nuovo schiaffo reagisce il deputato Gigi Casciello, fedelissimo della ministra: «Leggo su “La Città” che il sindaco di Salerno ha affermato di non essere stato informato della presenza in città del ministro del Sud, on. Mara Carfagna. Escludendo che il giornale abbia interpretato male le parole del sindaco mi trovo costretto a dire che Enzo Napoli mente spudoratamente perché non solo è stato invitato al pretavolo del Cis Grande Salerno tramite Pec ma mi ha anche fatto informare telefonicamente, giovedì scorso dalla sua segreteria, che non sarebbe intervenuto perché impegnato a ricevere il console ucraino». Il parlamentare incalza: «Enzo Napoli dica piuttosto la verità: ha semplicemente obbedito al suo dante causa che gli ha ordinato (come ad altri sindaci) di non partecipare».

Sullo strappo dell’amministrazione, si registra un’interrogazione di Forza Italia, firmata dal consigliere comunale Roberto Celano. «Tali incontri istituzionali – evidenzia l’interpellanza – hanno finalità di acquisire informazioni certe e dettagliate sulle possibilità e le modalità di utilizzo dei fondi europei, evitando anche figure meschine ed annunci farlocchi, come nella circostanza della conferenza stampa sulla riqualificazione dello stadio Vestuti promossa dall’onorevole Piero De Luca, accompagnato dal sindaco della città». E il conflitto non si attenua.

giovedì, 26 Maggio 2022 - 21:55
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