Sud e Isole snobbano le urne del Referendum sulla giustizia, il Nord un po’ meno. Alle 12 di un’afosa domenica estiva, il quadro dell’affluenza è chiaro. Sopra la media nazionale (6,78) ci sono regioni come Liguria 9,97 (dove si vota per le comunali anche a Genova); Friuli 9,10 (comunali a Gorizia); Veneto 8,90 (Amministrative nei comuni di Verona, Padova e Belluno); Lombardia 7,59 (comunali a Como, Monza, Lodi); Emilia Romagna 7,40 (Parma, Piacenza); Piemonte 7,31 (Alessandria, Asti, Cuneo).
Molto indietro la Campania (5,08), pur in presenza di elezioni in 89 comuni, nessuno dei quali capoluogo di provincia. Meglio la Sicilia (6,62), dove però si vota per eleggere le amministrazioni a Palermo e Messina, e Puglia (6,68), in cui si rinnovano i consigli comunali a Taranto e Barletta. Urne deserte anche in Calabria (5,41) e Basilicata (4,47).
Tra le province, l’affluenza è più massiccia se ci sono le comunali nei capoluoghi: Gorizia (14,24), Piacenza (12,05), Genova (11,70), Parma (10,95), Messina (10,58), Taranto (10,49), Verona (10,44), Padova (10,16), Lodi (10,08). Il nesso tra affluenza al referendum e amministrative esiste, ma fino a un certo punto. L’elettore può rifiutare le cinque schede per il Referendum, facendosi consegnare solo quella per il voto amministrativo. Ma vale anche il contrario.
domenica, 12 Giugno 2022 - 19:21
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