Riforma Cartabia, il Governo tratta sugli emendamenti: Iv riflette sul ritiro, la Lega difende le proposte di modifica al testo

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La pioggia di emendamenti rischia di arenare la discussione sulla riforma Cartabia, relativa all’ordinamento giudiziario e al sistema elettorale del Csm. Lo sa bene il Governo che oggi, in occasione della riunione di maggioranza, ha chiesto alla Lega e a Italia Viva di ritirare gli emendamenti. Ma il Carroccio non ne vuole saperne. E sta costringendo la commissione Giustizia ad esaminare il corposo pacchetto di proposte di modifica al testo che ha già incassato il sì alla Camera.

Italia Viva, invece, ha aperto una riflessione interna: non a caso ha chiesto una sospensione dei lavori in Commissione, che dovrebbero riprendere in serata al termine della seduta dell’aula dedicata alla riforma del codice appalti. Durante la pausa, Iv hanno aperto una riunione di gruppo per valutare se ritirare gli 88 emendamenti depositati (su un totale di 260).

Il Governo non vuole porre il voto di fiducia, ma vuole percorrere la strada del dialogo e della sintesi. E la Lega, che ha presentato 61 emendamenti, non intende rinunciare a far sentire la sua voce: «Le proposte della Lega sulla riforma Cartabia per quanto attiene al Consiglio Superiore della Magistratura sono migliorative e vogliamo che sia il Parlamento ad esprimersi nel merito, come previsto dalla nostra Costituzione. Il nostro intento è garantire alla stragrande maggioranza di magistrati liberi di poter continuare a svolgere il loro compito. Peraltro non possiamo ignorare il segnale di quei 10 milioni di italiani che hanno votato i referendum e hanno dato un’indicazione chiara in tema di giustizia. Crediamo che sia necessaria una svolta su questo fronte ed è giusto che ci sia una discussione in Parlamento, organo preposto a tale funzione», hanno scritto in una nota i senatori della Lega componenti della commissione Giustizia, Simone Pillon (capogruppo), Emanuele Pellegrini, Pasquale Pepe, Francesco Urraro.

Avanti pure il gruppo di Cal e presumibilmente Fratelli d’Italia che ha il numero più corposo di modifiche, 93. A questo punto non si esclude che la commissione potrebbe proseguire i lavori – con l’esame e il voto degli emendamenti – anche domattina, prima dell’approdo in Aula fissato alle 15.30.

martedì, 14 Giugno 2022 - 18:40
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