Tribunale Nocera, dal Csm ok all’addio per protesta del presidente: «Inascoltati i suoi Sos sulla grave carenza di organico»

di Gianmaria Roberti

Non capita tutti i giorni che il presidente di un tribunale si dimetta per protesta dalla magistratura, denunciando l’impossibilità di mandare avanti l’ufficio. E ora, il plenum del Csm ha protocollato l’addio di Antonio Sergio Robustella, approvando all’unanimità la delibera di dimissioni. Dal prossimo primo luglio Robustella andrà in pensione un anno prima della scadenza naturale del suo incarico. A 69 anni, invece che a 70.

Per il consigliere togato Antonio D’Amato (Magistratura Indipendente), non siamo di fronte a «una sorpresa». «Un magistrato di alto profilo professionale, costretto a lasciare, dimettendosi un anno prima dall’incarico assunto tre anni fa con grande entusiasmo, perché – spiega D’Amato – si è trovato a fare i conti con la grave e drammatica realtà dell’Ufficio di Nocera Inferiore, caratterizzato dalla cronica insufficienza di personale amministrativo e di giudici di pace». L’esponente di MI ricorda: «Si tratta di un Tribunale che ha giurisdizione sull’area Nocerino sarnese, caratterizzata, non solo dalla presenza di radicate organizzazioni camorriste, ma anche da importanti insediamenti industriali che hanno significative ricadute sulla giurisdizione in materia di tutela dei diritti dei lavoratori, del credito e della salubrità ambientale». Insomma, «tematiche delicate e importanti che necessitano di un tribunale in grado di dare una rapida risposta di giustizia sul territorio». Un Tribunale «che il Presidente Robustella – enumera D’Amato – ha dovuto gestire con scoperture rilevantissime : su 18 giudici di pace previsti in pianta organica, ben 8 vacanze: operano solo 10 giudici di pace e su 13 unità di personale amministrativo, ne sono in servizio solo 5».

In poche parole «queste dimissioni, che seguono le ripetute denunce della grande sofferenza della realtà giudiziaria da lui presieduta, rimaste inascoltate dalle Istituzioni, e i numerosi appelli di potenziare i suoi uffici, rimasti lettera morta, costituiscono una sconfitta, non solo per lui, ma per tutti i magistrati italiani». Quindi l’appello di D’Amato a ministro della giustizia e parlamento. «Urge una risposta decisiva al problema dell’organizzazione degli Uffici giudiziari, e urge richiamare il legislatore su questa grave situazione affinché queste dimissioni possano diventare il motore di un cambiamento necessario e non più rinviabile sul tema delle risorse umane e materiali da destinare all’organizzazione giudiziaria».

Il togato Mario Suriano (Area) sottolinea: Le dimissioni anticipate del presidente Robustella «segnalano una situazione di grandissimo arretrato che deriva da un problema di sottodimensionamento delle piante organiche. La Terza commissione, da me presieduta, ha coperto tutti i posti vacanti con i magistrati, ma la pianta organica non è adeguata al flusso di affari dovuto all’accorpamento delle sedi soppresse al Tribunale di Nocera Inferiore». In sostanza «si tratta di un problema da affrontare con l’ampliamento della pianta organica». Intanto – sempre riguardo il Tribunale nocerino, per i prossimi 4 anni il plenum ha confermato nelle funzioni direttive il procuratore capo della Repubblica, Antonio Centore.

IL GESTO DI ROBUSTELLA
«Le mie dimissioni sono un ultimo atto d’amore verso il Tribunale e verso il mio lavoro, compiuto dopo aver servito la magistratura per quarant’anni». In un’intervista al Dubbio, così Robustella spiega il gesto, reso pubblico a inizio giugno. Il magistrato lo ha ribadito in una lettera di risposta a Guido Casalino, presidente dell’ordine avvocati di Nocera Inferiore. Il Coa nocerino invitava ad un ripensamento il presidente del Tribunale. Invito garbatamente rispedito al mittente. «Già una volta – rammenta Robustella – ho dato le dimissioni che poi ho ritirato, perché commosso dalla stima e dall’affetto di quasi tutti. Però, allora non è successo quasi niente! Questa volta, per dare credibilità e forza alla mia iniziativa, andrò fino in fondo e non revocherò le dimissioni, anche per evitare possibili strumentalizzazioni che finirebbero per indebolire, se non addirittura rendere vani, i sacrifici ai quali molti di noi si stanno sottoponendo. Tutto questo mi costa tanto e mi spiace molto. Però sono convinto che questa è l’unica strada, allo stato, percorribile per ridare dignità e giustizia al nostro tribunale». Per Casalino «la scelta operata ha inferto un altro duro colpo al Tribunale».

Inevitabile, in questi casi, la coda di polemiche politiche. «Inaccettabile che un magistrato della levatura del dottor Antonio Sergio Robustella – afferma il deputato Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia) – debba essere costretto a lasciare l’incarico di presidente del Tribunale di Nocera Inferiore perché abbandonato dalle istituzioni, lasciato solo e inascoltato nei suoi appelli per tentare di restituire dignità a quel Palazzo di Giustizia, fondamentale in un’area così delicata perché ad alta densità criminale. Piuttosto, dovrebbero dimettersi il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e i parlamentari di maggioranza, attesa l’assurda e inqualificabile indifferenza del Governo e del ministro della Giustizia, Marta Cartabia». La senatrice Luisa Angrisani (Alternativa), invece, si chiede «i parlamentari dei partiti di Governo, dal M5S, al PD, dalla Lega a Forza Italia, cosa fanno o hanno intenzione di fare per sopperire a questa cronica carenza di organico al Tribunale di Nocera Inferiore».

mercoledì, 15 Giugno 2022 - 15:07
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