Pozzuoli, Figliolia si difende: «Vicenda privata, nessun illecito». Bufera elezioni, Manzoni contro il sindaco: «Atti gravi»

Vincenzo Figliolia

Affida la sua difesa a un lungo comunicato, nel quale prova a ricondurre le accuse a lui mosse dalla procura nell’alveo di una condotta privata che a suo avviso sarebbe dovuta rimanere tale. Vincenzo Figliolia, il sindaco uscente di Pozzuoli che si ricandida al Comune ma come consigliere (per via dei limiti del doppio mandato non può correre per la carica di primo cittadino) a sostegno del candidato sindaco Paolo Ismeno, vive il suo periodo più buio.

La procura della Repubblica di Napoli ha acceso da diversi mesi i riflettori su di lui nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità circa appalti relativi al recupero del rione Terra, ma sono le nuove accuse – emerse appena a ieri, a urne ancora aperte (Pozzuoli va al ballottaggio) – ad avere schiacciato Figliolia, incidendo con buona probabilità anche sull’esito elettorale. Il politico, espressione del Pd, è accusato di concussione sessuale e peculato perché avrebbe ceduto a una donna buoni spesa (emessi dal Comune durante la pandemia) in cambio di rapporti sessuali avvenuti nel suo ufficio in Comune. La donna in questione, inoltre, non avrebbe dovuto avere quei buoni perché già beneficiava del reddito di cittadinanza.

Le accuse, divenute pubbliche ieri mattina a seguito di alcuni articoli di stampa, hanno spinto Figliolia a rilasciare immediatamente dichiarazioni per cercare di arginare la portata dal fatto. Una difesa preventiva, che però – è facile immaginare – sarà la linea processuale (salvo colpi di scena). «Non posso che esprimere il mio profondo rammarico per la pubblicazione sui principali quotidiani di una vicenda strettamente personale che, evidentemente, avrebbe dovuto rimanere riservata in ambito processuale, le cui connotazioni di illeceità non riesco davvero a comprendere. Il mio rammarico è poca cosa rispetto alla sofferenza che provo perché consapevole che quanto accaduto ha profondamente ed ingiustamente ferito la dignità dei miei figli, di mia moglie e della mia anziana madre che da sempre sono stati costretti condividere e, spesso a subire, il mio sconfinato amore per la città dove sono nato», dice Figliolia. In pratica si ammette la relazione con la donna ma si nega qualsiasi forma di ‘ricatto’ o di uso improprio dei buoni spesa.

Quindi Figliolia rivendica «l’assoluta correttezza del mio operato come persona e come amministratore pubblico, unicamente finalizzato a garantire per la città di Pozzuoli le migliori opportunità per consentirle di competere alla pari con le altre rinomate località della nostra regione quale meta di interesse turistico internazionale» e chiede che la vicenda non venga «strumentalizzata». Il pensiero di Figliolia volge alle elezioni: «Un pensiero va anche a coloro con i quali ho condiviso l’amore per Pozzuoli i quali, pur nella consapevolezza delle difficoltà determinatesi a seguito delle perquisizioni di aprile, hanno comunque deciso di darmi fiducia e di partecipare con me alla campagna per l’elezione del sindaco di Pozzuoli. Anche a loro sento il dovere di chiedere scusa nella speranza che tale vicenda non abbia alcuna ripercussione sulla scelta che i cittadini saranno chiamati a fare il prossimo 26 giugno».

La situazione è delicata. Non va dimenticato, infatti, che già all’indomani dei primi avvisi di garanzia, in casa del Partito democratico si è deciso – in maniera del tutto inattesa – di togliere il simbolo a Paolo Ismeno che era stato difeso come unico candidato ufficiale dei ‘dem’. Una circostanza assai insolita. Ad avvelenare il clima sono adesso anche le reazioni a questa seconda ondata di notizie. Luigi Manzoni, presidente del consiglio comunale uscente e candidato sindaco contro Paolo Ismeno, ha inteso intervenire.

«L’oltraggio che sta subendo da diverse settimane la nostra città, sta diventando pesante e insopportabile per l’intera comunità – ha scritto in una nota – Come sempre sono fiducioso nel lavoro della magistratura, ma la questione di oggi, ormai alla ribalta nazionale, che riguarda il sindaco Vincenzo Figliolia, ha implicazioni etiche sulle quali non posso sorvolare, da candidato, da cittadino e da padre – Usare la stanza del comune per fini privati e decidere di assegnare buoni spesa a proprio piacimento, sono atti gravi ed inaccettabili. Prendo le distanze da tali comportamenti, augurandomi che ‘la via maestra’ non sia questa».

giovedì, 16 Giugno 2022 - 09:55
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