Politiche 2023, implode Coraggio Italia: 7 deputati lasciano, il gruppo si scioglie alla Camera

Luigi Brugnaro
Luigi Brugnaro

Per un nuovo partito che nasce ce n’è uno che muore. Effetto dell’avvicinarsi delle Politiche del 2023. A eccezion fatta dei partiti con un’identità ben definita, ci sono politici in cerca di una nuova collocazione. Le elezioni non saranno cosa semplice, soprattutto per via del ridotto numero di parlamentari che avrà accesso a Palazzo Madama e a Montecitorio. E, allora, bisogna cercare una nuova casa se quella di appartenenza comincia a diventare troppo affollata. In questo contesto si inseriscono gli eventi degli ultimi giorni, cui – dicono i maligni – ne seguiranno altri. Il Movimento 5Stelle si è svuotato a causa della scissione guidata da Luigi Di Maio, e oggi un piccolo gruppo parlamentare si è dissolto.

Coraggio Italia è imploso. In sette, alla Camera dei deputati, hanno dato il benservito a Luigi Brugnaro, presidente di Coraggio Italia e sindaco di Venezia, fino a pochi giorni fa indicato come possibile federatore di alcune forze di centro ispirate ad una non meglio precisata “Agenda Draghi”. L’addio è arrivato dal vicepresidente e (ex) capogruppo Marco Marin, dal vicario nonché socio fondatore Stefano Mugnai, di parlamentari Cosimo Sibilia, Guido Pettarin, Elisabetta Ripani, Maurizio D’Ettore e Simona Vietina. Il gruppo si è quindi sciolto. Tutti gli scissionisti sarebbero pronti a confluire in una costituenda “associazione politica” che avrebbe già un nome (Vinciamo Italia) e i suoi vertici: Marin Presidente e Mugnai vicepresidente vicario.

In questa nuova associazione dovrebbe rientrare anche Giovanni Toti, che aveva fatto confluire il suo gruppo ‘Cambiamo’ in Coraggio Italia. La fusione, tuttavia, è naufragata già da qualche tempo, tanto è vero che oggi Toti ha tenuto a sottolineare la distanza che lo separa da Brugnaro: in una nota diffusa da Toti si legge che «in merito alle ricostruzioni che continuano a susseguirsi, precisiamo che il presidente Giovanni Toti e il partito da lui guidato, ‘Italia al Centro’, sono da tempo del tutto estranei a ‘Coraggio Italia’ di Luigi Brugnaro. Lo scioglimento del gruppo parlamentare alla Camera e le evoluzioni che si attendono per i prossimi giorni in Senato fanno venir meno anche l’ultima residua coabitazione tecnica tra i due soggetti, che hanno totale reciproca estraneità politica. Le scelte parlamentari e non solo delle prossime ore renderanno ancora più evidente tale circostanza e la distanza fra gli indirizzi politici dei due movimenti».

Lecito chiedersi quale sarà il futuro di Brugnaro e se vi sarà un avvicinamento a Di Maio. La domanda l’ha posta Bruno Vespa, ospitando Brugnaro a Porta a Porta e il sindaco di Venezia s’è tenuto largo: «Io resto nel centrodestra, io sono nel centrodestra e ci resto… (…) Che cosa voglio costruire e con chi? Noi tutti quanti stiamo pensando alle elezioni di maggio del prossimo anno ma la gente ha bisogno adesso di risposte. Non possiamo passare questi 12 mesi in campagna elettorale e buttarli via. Per questo ho fatto un apprezzamento nei confronti di Di Maio in termini di coraggio perché ha fatto un’analisi. È una persona che ha provato cosa vuol dire governare, ha capito le difficoltà, e ha avuto il coraggio di ammettere di aver sbagliato. Mi sembra una bella cosa, in Italia nessuno ammette di aver sbagliato».

giovedì, 23 Giugno 2022 - 23:22
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