Accusato di aver fatto inginocchiare alunna per punizione, prof assolto. La difesa: fu un equivoco

Tribunale

Cinque anni fa, in palestra, durante l’ora di educazione fisica, fece inginocchiare un’allieva della seconda media di Casalmaggiore che si era rifiutata di eseguire un esercizio definendolo “stupido”. Una punizione per la quale è finito sotto processo: Giangiacomo Contini, insegnante di educazione fisica e tecnico di atletica leggera (ha allenato molti atleti di livello, tra i quali il campione olimpico Fausto Desalu), è stato accuato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina.

Nella giornata di ieri, 23 giugno, Contini è stato assolto con formula piena, «perché il fatto non sussiste»: fu un equivoco, un “fraintendimento”, secondo il giudice. Il professore, secondo le testimonianze via via ascoltate a processo, non fece genuflettere la studentessa per punirla, come scritto nel capo di imputazione, ma nella posizione da ostacolista: una gamba appoggiata con il ginocchio a terra, l’altra tesa all’indietro, per «spronarla e imparare dai sui errori». E in quella posizione, secondo quanto ricostruito in aula, la studentessa rimase pochi secondi, rialzandosi senza evidenziare alcun segnale di turbamento. A denunciare il prof era stata la mamma della 12enne.

«Se fosse passato il messaggio che costituisce un illecito penale richiamare un’alunna per un comportamento ritenuto irrispettoso – commenta il legale di Contini, l’avvocato Marco Mainini del foro di Milano – ci troveremmo di fronte all’impossibilità di educare i ragazzi nel loro percorso di crescita. Il metodo educativo adottato da Contini non ha rilevanza penale e il reato di cui e’ stato accusato e’ un reato non configurabile».

venerdì, 24 Giugno 2022 - 08:24
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