Bruciato vivo mentre è al telefono, il fermato accusato di tentato omicidio. Il pm: «Aggressione premeditata»

Carcere Poggioreale
Il carcere di Poggioreale

Tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione: sono le accuse contestate a Pasquale Pezzella, da ieri sera in carcere per la brutale aggressione ai danni del 36enne Nicola Liguori.

Quest’ultimo era seduto su una panchina in via Tiziano, a Frattamaggiore, impegnato in una videochiamata con la fidanzata quando una persona alle sue spalle gli ha rovesciato del liquido infiammabile addosso e poi gli ha dato fuoco. Nicola Liguori, soccorso dal fratello, ha fatto appena in tempo a riferire al congiunto il nome dell’aggressore («E’ stato Pasquale»), prima di svenire a causa delle gravissime ustioni riportate. Ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Bari: ha riportato ustioni di terzo grado nel 45% del corpo, agli arti inferiori e superiori, alla regione lombare, ai glutei, alla schiena e al fianco ed e’ ancora in pericolo di vita.  

Pasquale Pezzella, invece, è stato arrestato ieri sera su disposizione del pubblico ministero della procura di Napoli Nord. Nelle prossime ore comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari per affrontare l’udienza di convalida del fermo. L’uomo si trova detenuto nella casa circondariale di Poggioreale. 

Tra Pasquale Pezzella e Nicola Liguori non correva buon sangue. Da ultimo Pezzella aveva accusato Liguori del furto di uno scooter. Furto che, a dire di Biagio Liguori, il fratello Nicola non ha mai commesso. La polizia sta in queste ore acquisendo una serie di testimonianze per blindare le accuse a Pezzella. Agli atti ci sono le dichiarazioni della fidanzata di Nicola, che in una manciata di secondi ha visto il fidanzato diventare una torcia una mano ma non ha visto in visto l’aggressore. 

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lunedì, 4 Luglio 2022 - 11:13
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