Valanga di ghiaccio in Marmolada, 6 morti e 20 dispersi. Identificate soli 3 vittime. Canelli: «Il rischio di altri crolli è alto»


Sei vittime accertate, almeno 20 i dispersi. A poche ore dalla valanga di ghiaccio sulla Mamorlada che ha travolto numerosi escursionisti, arriva un primo bilancio.

«Il numero dei dispersi potrebbe essere superiore ai 16 comunicati ieri – fa sapere il Soccorso alpino -. C’è il rischio che i dispersi siano 20». Il Suem Veneto ha messo a disposizione un numero (0461 495272) da chiamare per segnalare il mancato rientro di amici e familiari da possibili escursioni durante la giornata odierna sul ghiacciaio della Marmolada.

Il numero dei morti, invece, è fermo a 6. Le vittime sono state posizionate al palaghiaccio di Canazei dove è stata allestita la camera ardente. Stamattina il riconoscimento da parte dei parenti. Le vittime sono 3 italiani, un cecoslovacco e un uomo e una donna non ancora identificati.

«Alle vittime e ai loro familiari va la nostra vicinanza e il nostro più profondo cordoglio. Di fronte a questa tragedia senza precedenti resta solo la forza dell’abbraccio fraterno, capace di portare un po’ di luce nel buio che tutti, in quest’ora, ci travolge», è stato il messaggio di cordoglio dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e del vescovo di Belluno, Renato Marangoni, per la tragedia sulla Marmolada provocata dal cedimento di un seracco.

Le ricerche dei dispersi sono proseguite per tutta la notte: i fari dei vigili del fuoco hanno illuminato la parete della Marmolada, da cui si è staccato il gigantesco seracco di ghiaccio, per permettere ai droni dotati di termocamere di continuare le ricognizioni. All’alba le squadre di soccorritori hanno ripreso le operazioni. «Il rischio di altri crolli è alto», spiega Walter Cainelli, presidente del Soccorso alpino e speleologico del Trentino. 

lunedì, 4 Luglio 2022 - 08:13
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