«Lei è indagato per pedofilia, risponda via mail o sarà arrestato»: ecco la mail truffa della finta Gendarmeria nazionale

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La mail truffa della finta Gendarmeria nazionale

E’ una truffa mai uscita di moda, nonostante la Polizia Postale, anche attraverso i suoi canali, abbia più volte sollecitato i cittadini a stare attenti. 

Da improbabili indirizzi mail, la (finta) Gendarmeria Nazionale invia comunicazioni allarmanti circa l’apertura di procedimenti penali a carico del destinatario della mail per reati gravissimi come la pedopornografia e sollecita una pronta risposta chiedendo una serie di dati personali. Il contenuto della mail è ovviamente un falso, mentre l’obiettivo di chi ha inviato la comunicazione è semplicemente quello di acquisire una serie di dati tramite i quali poi riuscire ad accedere a conti correnti o compiere attività di truffa. Tecnicamente siamo di fronte ad un’attività di phishing. 

La mail che è tornata in auge ha un’intestazione intasata di simboli e riferimenti: c’è un logo centrale che richiama l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, e ai lati due loghi identici che rimandano a una ‘Polizia Locale – L’Italia resiste’. Quindi una stringa con numeri, codici, buttati a caso nel tentativo di far apparire il documento come protocollato chissà dove. Va subito ricordato che la Gendarmeria Nazionale ha tra i suoi compiti il controllo del territorio, delle zone rurali, di confine o comunque di mantenimento e tutela dell’ordine pubblico, ma non ha tra i suoi compiti quello di condurre indagini penali.

La mail prosegue avvertendo il destinatario che il documento equivale a una convocazione dinanzi all’autorità giudiziaria (cosa non vera), e rafforza il concetto con una serie di parole buttate a caso, come Europol, Corte, codice di procedura penale, giusto per allarme l’utente meno avvezzo alle dinamiche giuridiche. 

Segue la spiegazione dell’incriminazione. Per rendere la storia credibile vengono citati diversi reati: si cita il numero dell’articolo del codice penale e se ne è esplicita il contenuto. E il contenuto è assai allarmante: «Qualsiasi aggressione indecente commessa senza violenza o minaccia sulla persona o con l’auto di un bambino dell’uno o dell’altro sesso, di età inferiore ai 16 anni, sarà punita con la reclusione. L’articolo 227-23 del Codice Penale recita: “Il fatto di fissare, registrare o trasmettere l’immagine o la rappresentazione di un minore in vista della sua diffusione, quando questa immagine o rappresentazione è di natura pornografica, è punito con cinque anni di reclusione e una multa di 75.000 euro. Avviamo un procedimento legale contro di voi poco dopo un sequestro informatico del Infiltrazione cibernetica per: Pornografia infantile, Esibizionismo, Pornografia cibernetica, Traffico sessuale». Va chiarito subito che i reati richiamati nella mail (art. 372, 227 e 223 non hanno a che fare con illeciti di natura sessuale. Per essere chiari l’art. 372 disciplina la falsa testimonianza, il 223 regola invece reati fallimentari, il 227 disciplina il ricovero in un riformatorio giudiziario. 

Tant’è, un lettore ‘ignaro’ può balzare dalla sedia. La comunicazione prosegue avvertendo la preda che essa è stata accusata dopo avere visionato del materiale sensibile navigando online. Quindi si chiede di rispondere per mail, fornendo pure la linea difensiva da inviare entro 72 ore. Nel caso di mancata osservanza di quanto richiesto, la finta Gendarmeria Nazionale invierà tutti gli atti «al Sig. Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica di Milano, per stabilire un mandato di arresto contro di lei e procederemo al suo arresto immediato da parte della gendarmeria più vicina al suo logo di residenza e lei sarà iscritto nel registro nazionale degli autori di reati sessuali». Bruti Liberati non è più alla guida della procura di Milano dal novembre del 2015, quando è andato in pensione. 

Alla mail, in caso di mancata risposta, ne seguono poi altre, a mo’ di bombardamento, nelle quali si raccomanda quanto prima di rispondere: «Buongiorno. A seguito di diverse lettere raccomandate senza follow-up. Siete pregati di reagire immediatamente, altrimenti dovremo agire».

mercoledì, 6 Luglio 2022 - 12:02
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