E’ lo Stato che mostra i muscoli e prova a fermare la guerra strisciante che tiene in scacco il quartiere di Pianura. Questa mattina, nell’area occidentale di Napoli, sono stati eseguiti 29 arresti (su 36 accordati) nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha acceso i riflettori sugli affari illeciti dei gruppi criminali che si stanno contendendo il predominio sul territorio. Da un lato il cartello Esposito-Calone-Marsicano e dall’altro il gruppo Carillo. L’indagine, condotta dalla Polizia, ha colpito entrambi i sodalizi che si stanno facendo una guerra a colpi di ‘stese’ ma anche agguati. Nello specifico due diversi gip hanno disposto complessivamente 36 arresti (in carcere): 10 arresti sul fronte dei Carillo, gli altri 26 sul fronte degli Esposito-Calone-Marsicano.
Tutte le notizie sull’inchiesta, i retroscena e le intercettazioni
Le indagini hanno preso il via a seguito del ferimenti del ras Antonio Carillo e di Lorenzo Rossetti avvenuti il 5 e il 6 dicembre 2020.
Sul fronte del gruppo Carillo (nato dalle ceneri del clan Pesce-Marfella), nello specifico, sono 10 le misure in carcere disposte dal giudice per le indagini preliminari Federica De Bellis (la procura aveva chiesto 12 arresti), più una misura firmata dal gip Luca Rossetti:
Carillo Antonio
Carillo Elisabetta
Carillo Pasquale
Capuozzo Francesco
Covelli Antonio
Grandi Rosaria
Di Lorenzo Luigi
Improta Giovanna
Pagano Ciro
Antonio Luongo
Perfetto Mattia
Ad Antonio Carillo, in particolare, viene contestato il ruolo di «capo ed organizzatore» del business della droga, mentre a Pasquale Carillo (fratello di Antonio) e a Francesco Capuozzo viene attribuita la «funzione di intermediari nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti attraverso il controllo dei titolari delle altre piazze di spaccio». Tutti gli altri indagati, invece, vengono considerati «addetti alla piazza di spaccio»: tra questi ci sono Elisabetta Carillo, sorella di Antonio e Pasquale, e Antonio Covelli, fratello del 27enne Andrea rapito e poi ucciso appena poche settimane fa. Contro gli indagati vi sono anche numerose intercettazioni dal tenore, in diversi casi, inequivocabile. Ignorando di essere ‘spiati’, alcuni indagati fanno i ‘conti’, parlando di soldi incassati o spesi. «Il fumo deve arrivare?», chiede un tale Mimmo. E Di Lorenzo risponde: «Tra una mezz’oretta, hanno detto». Quindi Mimmo chiede ad Antonio Carillo che è presente: «Ma il regalo a me, me lo fai?». Dice il ras: «E già te lo sto dando a sette euro al grammo, dieci a… diciamo sette grammi, dai ia…».
In un’altra intercettazione, invece, si parla di cocaina. Spiega Di Lorenzo: «Questa è tutta cocaina, sei soldi sette, le otto e settantacinque li tengo qua, perché le venticinque euro abbiamo pagato a Maria, ti trovi?».
Sul fronte degli Esposito-Calone-Marsicano le ordinanze in carcere disposte sono 24:
Calone Antonio
Calone Salvatore
Calone Vincenzo
Marasco Angelo
Frungillo Antonio
Esposito Carlo
Marsicano Emanuele
Ciotola Paolo
Manuel Lopes Antony
De Mari Fabio
Salemme Luca
Grillo Salvatore
Marsicano Ciro
Trimarco Simone
Bellamacina Giuseppe
Gomes Gianluca
Divano Francesco
Divano Cesare
Monopoli Fabio
D’Anna Pasquale
Mazzanti Veronica
Luongo Antonio
Zaccaria Giuseppe
Di Matteo Emilio
A diversi indagati di questo gruppo è contestato il reato di associazione di stampo mafioso, con l’aggravante di capo e promotore per Antonio Calone, Carlo Esposito ed Emanuele Marsicano. Questo gruppo, evidenzia la Dda, rientra nella sfera di influenza dell’Alleanza di Secondigliano. Emanuele Marsicano risponde da solo del tentato omicidio di Francesco Divano, avvenuto il 23 luglio del 2021. Tra i reati contestati c’è una ‘stesa’ commessa ai danni dell’autolavaggio ‘Pit Stop’ di via Padula. Una parentesi: Francesco Divano e Cesare rispondono di droga con l’aggravante di avere agito per conto del gruppo Calone-Esposito-Marsicano.
giovedì, 14 Luglio 2022 - 15:13
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