Napoli, occupazione dell’Accademia di Belle Arti: archiviata l’inchiesta per 17 studenti

L'Accademia di Belle Arti a Napoli
L'Accademia di Belle Arti a Napoli

Erano finiti sotto inchiesta per invasione di edificio, danneggiamento aggravato e uso illecito di bene culturale in occasione della mobilitazione studentesca andata in scena a Napoli e culminata tra fine febbraio e marzo 2021, durante la pandemia, con l’occupazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Per 17 studenti cala il sipario sull’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Napoli: il gip di Napoli Lucia De Micco, su richiesta della Procura (pm Maria Cristina Ribera), ha disposto l’archiviazione ritenendo insufficienti gli elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio per ciascuna delle ipotesi di reato formulate.

Gli studenti sono stati difesi dall’avvocato Paolo Conte, del Foro di Napoli, il quale, insieme con l’avvocato Fausta Petralia, del Foro di Salerno, ha fornito supporto a studenti e studentesse, anche in sede di interrogatorio e attraverso investigazioni difensive per tutta la fase delle indagini preliminari conclusesi con il decreto di archiviazione. «In questo caso l’Autorità Giudiziaria ha accolto la tesi difensiva sull’inutilità di un processo che in mancanza di elementi avrebbe condotto certamente ad una assoluzione, ma soltanto dopo alcuni anni di sofferenze per gli imputati e per i contribuenti», ha commentato l’avvocato Paolo Conte.

Con la mobilitazione e l’occupazione dell’Accademia, sgomberata dopo 35 giorni, studenti e studentesse intendevano rivendicare, tra l’altro, il superamento in sicurezza della didattica a distanza per consentire la fruizione dei laboratori, che ritenevano essenziali per lo studio delle Belle Arti, e la pretesa di spazi di autogestione studentesca. 

mercoledì, 27 Luglio 2022 - 22:20
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