Stop alle telefonate dei call center sui cellulari, attivo il registro delle opposizioni | Come fare per iscriversi

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La data è di quelle da cerchiare in rosso sul calendario. Da oggi 27 luglio tutti i cittadini avranno a disposizione un’arma in più per contrastare l’assalto telefonico dei call center. Diventa, infatti, operativo il nuovo registro pubblico delle opposizioni (RPO) al telemarketing selvaggio che semplifica le procedure per i cittadini che intendono tutelare la propria privacy da attività promozionali invasive e indesiderate. La novità è stata introdotta con i decreti attuativi della riforma approvata, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, dal Consiglio dei ministri dello scorso mese di gennaio, mentre il cosiddetto decreto tariffe e’ stato firmato lo scorso venerdì e inviato alla Corte dei conti per la registrazione. 

Ma come funziona in concreto? Viene estesa ai numeri di telefono cellulare la possibilità di iscrizione all’Rpo – già prevista per il telefono fisso e l’indirizzo postale – annullando così i consensi all’utilizzo dei dati da parte degli operatori, i quali saranno obbligati a consultare periodicamente il registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria.

L’iscrizione nel registro sarà infatti possibile compilando un apposito modulo elettronico sul sito del RPO www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonando al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 0642986411 per i cellulari o inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. Restano invece valide le iscrizioni inserite precedentemente al nuovo Rpo, con la facoltà per l’utente di annullare i consensi attraverso il rinnovo dell’iscrizione. Per far conoscere le nuove modalità del registro ai cittadini e agli operatori, il Mise mette a disposizione materiali informativi che saranno successivamente affiancati da una campagna di comunicazione. 

Pesantissime le sanzioni in caso di abusi e violazioni – ricorda il Codacons – gli operatori rischiano infatti multe fino a 20 milioni di euro, per le imprese sono previste sanzioni fino al 4 % del fatturato totale annuo. Quello del telemarketing, tuttavia, è un business enorme che potrebbe non interrompersi col nuovo Registro: in base alle stime del Codacons il comparto genera in Italia un giro d’affari da 4 miliardi di euro annui, con la vendita telefonica di beni e servizi che produce un volume, per l’intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro. 1.400 sono le aziende di call center in “outsourcing” attive nel nostro paese, per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende, il telemarketing registra circa 120.000 occupati in Italia. «Il nuovo Registro rischia purtroppo di trasformarsi in un flop perché i call center che hanno sede all’estero, ma che raggiungono con le proprie telefonate i cittadini italiani, non sono tenuti ad applicare la nostra normativa – spiega il presidente Codacons, Gianluca Di Ascenzo – C’è poi la questione del sommerso e delle società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing, che possono eludere le nuove disposizioni vanificando i vantaggi del nuovo Registro. Vigileremo sull’applicazione del Registro pubblico delle opposizioni».

mercoledì, 27 Luglio 2022 - 19:13
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