Politiche, Renzi e Iv fuori da ogni coalizione: «Corriamo da soli, potrà essere una sorpresa». Ma è incubo 3%

Matteo Renzi
Matteo Renzi (foto Kontrolab)

L’accordo è stato raggiunto, e tiene fuori Italia Viva che si ritrova a giocare la partita più complicata dal giorno della sua nascita. Carlo Calenda ed Enrico Letta si sono stretti la mano, dando vita a quel ‘campo largo’ che il segretario del Pd andava invocando da tempo.

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Tutti dentro, o quasi. Della coalizione faranno parte ovviamente +Europa (che si muova in tandem con Azione), Sinistra Italiana, Verdi e finanche Luigi Di Maio che appena l’altro giorno ha tenuto a battesimo il suo nuovo movimento, Impegno Civico, grazie all’aiuto di Bruno Tabacci. Senza dimenticare i fuoriusciti di Forza Italia, che da destra si ritrovano, con un’inattesa capriola, a sinistra. Solo Renzi e i suoi uomini restano fuori, benché Calenda e Letta anche nella giornata di ieri abbiano detto che un dialogo è ancora possibile a patto che i ‘renziani’ cambino atteggiamento.

Ma il fiorentino non ne vuole sapere (almeno così dice ora) di fare parte di questa ‘pazza’ compagine, e annuncia la corsa in solitaria, consapevole che dovrà superare il 3% per entrare in Parlamento. «Andremo a chiedere agli italiani di avere i voti necessari per entrare in parlamento, serve il 3%, e potremo fare la differenza», ha detto Renzi a Controcorrente su Rete4. «Possiamo essere la sorpresa, possiamo raccogliere anche i delusi di Azione. Uno si iscrive ad Azione e si ritrova con Rifondazione», ha scherzato l’ex presidente del Consiglio.

E sulla ‘porta aperta’, con condizioni, tenuta dal Pd dice: «Io mi chiamo Matteo Renzi, non Luigi Di Maio. Con il diritto di tribuna sa cosa possono farci?». Renzi si è poi detto rammaricato per la decisione di Carlo Calenda di presentarsi alle elezioni insieme al Pd e non aver voluto tentare la strada del ‘terzo polo’: l’accordo «fa sprecare una occasione, poteva dare un polo centrale riformista per arrivare il 10%, ma rispetto ciò che hanno deciso di fare Letta e Calenda, è esattamente l’opposto della mia idea di politica».

Quindi lancia una stoccata a Di Maio: «Diceva che il Pd rubava i bambini con l’elettrochoc, ora va con il simbolo del Pd. Loro sono liberi di fare ciò che vogliono. Noi andremo da soli, ma spero insieme a tanti italiani». E, allora, «noi con coraggio andiamo da soli». Il leader di Iv si dice, infatti, convinto che la «marmellata indistinta» creata da Pd e Azione «non fa il bene dei paese perché favorisce la vittoria della Meloni». 

mercoledì, 3 Agosto 2022 - 07:30
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