Politiche, l’identikit dei candidati di Iv in Campania. Buonajuto: «Elezioni rischiose, ma alle poltrone preferiamo i progetti»

Ciro Buonajuto
Ciro Buonajuto
di Manuela Galletta

Matteo Renzi carica a palla i suoi e mostra agli elettori, quelli certi e quelli possibili, una grinta mai vista. La parola d’ordine è non abbattersi, ma soprattutto strappare in pubblico il velo del pessimismo, seppur legittimo, che nell’universo di Iv aleggia attorno a queste pazze Politiche 2022. «Dico agli italiani votateci, i seggi sono fondamentali se hai un’idea politica, ma se sei pronto a rimangiarti tutto per rimanere in Parlamento sei un quaquaraquà. Per i seggi: basta il 3 per cento. Ossia un milione di italiani. Me li cerco da solo, non vado dalle coalizioni», ha detto oggi a Rtl 102.5.   

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Sui territori i suoi fedelissimi hanno risposto alla chiamata alle armi. Si lavora in maniera febbrile con l’obiettivo di comporre le liste con candidati riconoscibili, preparati e ‘portatori’ di voti. In Campania ci sta lavorando Ciro Buonajuto, coordinatore regionale (insieme ad Angelica Saggese) e sindaco di Ercolano che, nella sua tornata elettorale alle amministrative, fu il più votato in Italia.  

Sindaco, andiamo subito al sodo: si candida? 
«Valuterò insieme al partito»

Quale sarà l’identikit del candidato e della candidata di Italia Viva? 
«Noi di Italia Viva saremo presenti in collegi uninominali e i nostri candidati saranno autorevoli, saranno nomi spendibili e con consenso per via del lavoro che hanno svolto e dell’impegno che hanno profuso». 

Per i candidati sarà una partita difficile da giocare. Questa per Iv è la sfida più delicata ed anche quella più kafkiana: rischia di restare fuori per via di una legge elettorale voluta proprio da Renzi… 
«Italia Viva rischia ma piuttosto che una poltrona in più vuole essere coerente con il progetto riformista e con i propri valori»

Il vostro progetto riformista prevedeva l’accordo con Calenda, come avete preso il suo patto con Letta? 
«Noi pensavamo che con Calenda si potesse costruire un progetto comune, al centro. Abbiamo tante cose in comune. Invece lui ha preferito avere dei collegi sicuri piuttosto che lavorare a un progetto. Il programma e le idee in comune c’erano, bisognava scegliere di essere coerenti»

C’è possibilità di dialogare con qualche altra forza politica. Magari con Mastella? 
«Questo non so dirlo, Mastella non dialoga con me»

Qual è l’elettorato al quale vi rivolgete?
«Ci rivolgiamo a un elettorato che ha cuore l’agenda Draghi». 

Perché gli elettori dovrebbero preferire voi al Pd-Azione o al centrodestra?
«Perché siamo l’unica proposta riformista che sta al centro rispetto a una sinistra populista che dice no a tutto e a una destra sovranista». 

venerdì, 5 Agosto 2022 - 17:37
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