Nel giorno del 31esimo anniversario della morte del magistrato Antonio Scopelliti, ucciso dalla mafia, la figlia Rosanna urla il suo appello alle istituzioni: «Quella che pretendo è semplicemente la verità, che ancora manca, sull’assassinio di mio padre».
Parole che sono come pietre quelle pronunciate da Rosanna Scopelliti nel corso della cerimonia di commemorazione del magistrato svoltasi a Piale di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) nel punto in cui Scopelliti, che era in ferie in Calabria, fu ucciso mentre faceva rientro alla guida della propria automobile a Campo Calabro, suo paese d’origine. Quando fu assassinato (9 agosto 1991) Scopelliti, sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, si accingeva a rappresentare la pubblica accusa nel maxiprocesso in Cassazione a Cosa nostra.
«Il ritardo nell’accertamento della verità sull’assassinio di mio padre – ha aggiunto Rosanna Scopelliti – provoca problemi di fiducia nelle istituzioni e di credibilità dello Stato. Soprattutto per quel che riguarda il rapporto di fiducia che ci deve essere tra i cittadini e lo Stato. Siamo ancora in attesa di una svolta negli accertamenti per capire chi ha voluto e perché la morte di mio padre. Servirebbe, in sostanza, un cambio totale di metodo nelle indagini».
Ha raccolto le doglianze di Rosanna Scopellitti, il procuratore di Reggio Calabria Bombardieri: «Da parte nostra c’è il massimo impegno per fare luce sull’assassinio di Nino Scopelliti. Abbiamo un procedimento pendente in riferimento a questa drammatica vicenda. Le indagini sono in corso, con attività rogatoriali anche a livello internazionale. Stiamo facendo tutto il possibile, ma bisogna capire che il lunghissimo tempo trascorso dai fatti rende tutto più difficile».
martedì, 9 Agosto 2022 - 22:20
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