Favori al commercialista della cosca in cambio di 15 euro a pratica, funzionaria dell’Agenzia delle Entrate ai domiciliari

L'Agenzia delle Entrate

     Dai 10 ai 15 euro per ogni pratica svolta a favore di commercialisti legati alla ‘ndrangheta. Questo il compenso che avrebbe incassato una funzionaria dell’Agenzia delle Entrate finita ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta contro le cosche calabre infiltrate in Lombardia che ha portato a 33 misure cautelari.

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La funzionaria, secondo gli inquirenti, si sarebbe messa «continuativamente a disposizione» di uno dei commercialisti che, secondo la Dda di Brescia, facevano parte di un clan della ‘ndrangheta radicato nel Bergamasco e con collegamenti con la famiglia Arena del Crotonese; per le sue prestazioni avrebbe incassato un «compenso indebito» da «10 a 15 euro per ogni pratica svolta» a favore del professionista legato alla cosca.

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 In particolare, si legge nell’ordinanza del gip di Brescia Carlo Bianchetti, Lia Alina Gabbianelli, a cui viene contestata la corruzione, «funzionario in servizio presso l’Agenzia delle Entrate di Milano 5» tra il settembre 2019 e il febbraio 2021, avrebbe agevolato il commercialista Marcello Genovese (finito in carcere) «nell’esecuzione delle pratiche di attivazione e revoca dei cassetti fiscali e della fatturazione elettronica» che di volta in volta richiedeva. E gli avrebbe evitato «l’onere di presentarle allo sportello», si legge nell’imputazione, perché sarebbe andata lei «a prelevare le pratiche» in un ufficio indicato dal commercialista e se ne sarebbe occupata di persona. O le avrebbe fatte «lavorare da ignari colleghi». E avrebbe così ottenuto in cambio dal commercialista e da una presunta intermediaria «un totale di almeno 6.730 euro».   

L’accusa a carico della donna è uno dei 106 capi di imputazione contestati dalla Dda di Brescia nell’inchiesta che vede indagate 66 persone, 18 finite in carcere e 15 ai domiciliari. Genovese, secondo l’accusa, sarebbe stato alle dipendenze di un altro commercialista, Giovanni Tonarelli, e avrebbe gestito la “contabilità” delle società “cartiere” usate dal clan per realizzare frodi fiscali e altri reati.

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martedì, 6 Settembre 2022 - 08:46
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