Caro energia, il re del tonno Callipo chiude lo stabilimento: stop alla produzione per un giorno a settimana

Filippo Callipo (Fonte foto facebook)

Aziende che chiudono perché travolte dal caro bollette. In tutta Italia si succedono i racconti di imprenditori che devono giocoforza interrompere la produzione, definitivamente, temporaneamente o per un solo giorno, e di certo uno dei casi che ha fatto più rumore è quello della Callipo, tra le aziende leader nella produzione di tonno in scatola. Ieri l’imprenditore Filippo Callipo ha annunciato lo stop forzato di un giorno a settimana nello stabilimento di Maierato (Vibo Valentia) della “Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa”, una delle industrie più importanti della Calabria che esporta praticamente in tutto il mondo.

Dei 264 dipendenti dello stabilimento, 232, e cioè quelli addetti alla produzione, oggi sono stati sospesi dal lavoro per una giornata. Un blocco, sia pure temporaneo, dell’attività cui ne seguiranno inevitabilmente altri, almeno uno la settimana, fino a dicembre. La sospensione della produzione é frutto di una decisione adottata congiuntamente, a conclusione di un’assemblea svoltasi nei giorni scorsi, dall’amministratore della società, il cavaliere del lavoro Filippo Callipo, dalla Rsu e dagli stessi operai dello stabilimento.

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«La situazione, per quanto riguarda i costi dell’attività produttiva – afferma Callipo- ha raggiunto livelli intollerabili. Basti pensare, per esempio, che la cifra di 72 mila euro che abbiamo pagato nel periodo luglio-agosto 2021 per costi energetici, e cioè luce e gas, oggi si è moltiplicata a dismisura, arrivando a toccare nello stesso periodo di quest’anno i 348 mila euro. Per il mese di settembre, poi, è previsto che si raggiungano i 400 mila euro di costi. Con un crescendo che si farà sempre più ingestibile».

«Il Governo deve adottare provvedimenti urgentissimi – dice ancora il Cavaliere Callipo – perché altrimenti c’è il rischio che molte aziende, magari più piccole rispetto alla nostra ed impossibilitate ad affrontare costi così esorbitanti, siano costrette e chiudere i battenti e mandare a casa i dipendenti. Sono amareggiato e sconfortato perché ho sempre pensato agli aspetti sociali legati alla mia attività. Le conseguenze della situazione che si é determinata rischiano di diventare davvero esplosive. È bene che lo si sappia».

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giovedì, 8 Settembre 2022 - 10:14
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