«Svelò al boss mafioso il blitz contro il suo clan», arrestato un agente della polizia penitenziaria

penitenziaria

Un agente penitenziario ‘infedele’ avrebbe rivelato a un boss mafioso l’imminente blitz contro il suo clan. Accuse pesanti quelle rivolte contro un assistente della polizia penitenziaria, Angelo Allegra, arrestato dai carabinieri del Ros di Catania. Secondo gli inquirenti avrebbe rivelato al boss Gianfranco La Rocca, capo dell’omonima famiglia mafiosa di Caltagirone, che a breve l’operazione Agorà avrebbe preso di mira il suo clan.

 Nei suoi confronti militari dell’Arma del Reparto operativo speciale etneo hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip che ipotizza i reati di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio aggravati dall’aver favorito la famiglia mafiosa La Rocca. Nella fase esecutiva dell’arresto ha collaborato la polizia penitenziaria.

In particolare, ricostruisce la Procura distrettuale di Catania, «il 14 giugno 2022 veniva intercettata una conversazione tra l’indagato e La Rocca» durante la quale l’assistente di polizia penitenziaria «avvertiva l’interlocutore di avere appreso che quella sera, ovvero la successiva, ci sarebbe stata una imponente operazione di polizia che avrebbe interessato una cinquantina di persone su tutto il territorio della provincia di Catania».

«L’informazione – contesta la Dda – destava particolare preoccupazione in La Rocca che, ritenendola attendibile, da quel momento adottava tutta una serie di iniziative finalizzate ad impedire il suo rintraccio. Tant’è – osserva la Procura di Catania – che il 16 giugno del 2022, al momento dell’esecuzione, non veniva trovato nei luoghi abitualmente frequentati, ma veniva localizzato quattro giorni dopo».

Nel corso dell’indagine i carabinieri del Ros di Catania, rileva la Dda, «sono stati documentati numerosi contatti ed incontri tra l’assistente della polizia penitenziaria e La Rocca» e, inoltre, prosegue l’accusa, «è stato possibile constatare la piena disponibilità ed asservimento del primo nei confronti del capo della famiglia calatina, tanto da prestarsi in talune occasioni a fare da intermediario tra questi e terzi soggetti che La Rocca voleva incontrare ma con i quali evitava accuratamente di avere contatti diretti».

Leggi anche:
– Rogo in fabbrica petrolchimica, indaga la Procura: si ipotizza una esplosione in uno stabilimento confinante
– Pagnotte a sei euro al chilo e serrande dei produttori abbassate per sempre, l’allarme dei panificatori della Campania
– ‘Ndrangheta dello Stretto, 22 arresti nella cosca Nasone-Gaietti: coinvolti consigliere e dipendente comunale di Scilla
– Eitan, il nonno del bimbo sopravvissuto del Mottarone arrestato per sequestro e rilasciato: non può avvicinarsi al nipote
– Caro energia, il re del tonno Callipo chiude lo stabilimento: stop alla produzione per un giorno a settimana
– Portici, pestata dal marito si risveglia nella vasca da bagno. Per l’uomo arresto e divieto di avvicinamento
– Suicida a 13 anni a Gragnano, indagini su precedenti pestaggi del gruppo di indagati

giovedì, 8 Settembre 2022 - 11:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA