“Diritti e giurisdizione al tempo della ripresa”: sarà questo il tema al centro del XXXV Congresso dell’Associazione nazionale magistrati che si terrà dal 14 al 16 ottobre prossimi a Roma.
In tempi particolarmente difficili come quelli che viviamo, dovuti alla crisi globale, all’emergenza pandemica, alla guerra tra Russia e Ucraina, in uno scenario segnato da una sempre più grave crisi ambientale e climatica, il Congresso è «una straordinaria occasione di approfondimento sui compiti che la giurisdizione, come indefettibile e qualificante aspetto dello Stato democratico, assume nei momenti in cui le comunità, nazionali ed europee, sono messe a dura prova».
«La prospettiva è quella della costruzione o ri-costruzione di assetti capaci di restituire o arricchire l’efficienza della risposta ai bisogni di tutela dei diritti», si legge in una nota dell’Anm. Le misure del Pnrr e le connesse recenti riforme dell’ordinamento giudiziario «meritano attenzione critica e ovviamente costruttiva, ma non prima di una riflessione sulla cornice costituzionale della Magistratura, in specie sulla sua attualità per verificare se abbiano o meno fondatezza i dubbi che in taluni momenti del dibattito pubblico affiorano in merito ad una sua asserita inadeguatezza rispetto alle esigenze della contemporaneità. Senza chiusure e atteggiamenti di rimozione si dovranno affrontare le difficolta’ dell’associazionismo giudiziario, anch’esso attraversato di recente da una crisi di credibilità e di immagine, per ragionare sulle prospettive future alla luce dei guasti che il recente passato ha fatto emergere».
Ma un discorso su giurisdizione e diritti «non può limitarsi alla Magistratura e all’Amministrazione della giustizia, deve aprirsi alla considerazione dei bisogni emergenti dalla società e in specie dai settori più deboli o meno protetti».
E’ questa la ragione sottesa all’approfondimento che il Congresso intende riservare ad alcuni dei “luoghi” in cui i diritti sono maggiormente esposti: «il web, che manca di adeguati meccanismi di protezione, specie dei minori; il mondo del lavoro, con le sue troppe morti bianche; il mondo del carcere, che la Costituzione vuole luogo non dell’emarginazione ma della promozione della persona». Trentotto i relatori tra magistrati, giuristi, avvocati, componenti della società civile e delle istituzioni. Sono stati inoltre invitati la ministra della Giustizia e il vicepresidente del Csm.
martedì, 20 Settembre 2022 - 16:25
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