Lega, la testa di Salvini è sul piatto: disastro elettorale del Carroccio superato dal M5S e fagocitato da Meloni

Matteo Salvini (foto Kontrolab)
Matteo Salvini (foto Kontrolab)

Che batosta, per Matteo Salvini. I numeri parlano e spesso sono impietosi. La Lega puntava al 12%, molto lontano dal 34% delle ultime elezioni europee, ma riesce addirittura a fare peggio: non sfiora nemmeno la soglia psicologica del 10%. Una debacle, una sconfitta che peserà eccome sui destini dell’attuale segretario. In verità già molti, a via Bellerio, attendevano pazientemente che il cadavere del leader passasse sul fiume e queste elezioni dovevano appunto essere un banco di prova. I risultati quindi danno forse per conclusa la decennale leadership salviniana con estrema contentezza del partito di opposizione interna, quello ormai stanco del segretario e pronto alla svolta. Una svolta che questa sconfitta serve su un piatto d’argento.

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La Lega viene surclassata da Fratelli d’Italia e non si stacca granché dall’alleato debole, Forza Italia, che si attesta quasi all’8% e dunque sopravvive agli infausti presagi della vigilia. Salvini peraltro colleziona anche in questa occasione una gaffe o svista comunicativa perché esce dopo le 23 con un tweet improvvido: «Centrodestra in netto vantaggio – scrive – sia alla Camera sia al Senato. Sarà una lunga notte, ma già ora vi voglio dire grazie». Grazie per cosa? Twittano molti in risposta, visti gli esiti catastrofici della campagna elettorale del Carroccio?

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La lunga notte meloniana continua dunque nel silenzio deluso e imbarazzato dei leghisti che, alle 3 del mattino, confermano dall’ufficio stampa che Salvini non avrebbe rilasciato dichiarazioni. Per quelle si dovranno attendere le 11 di oggi in conferenza stampa nella sede di via Bellerio.

Un silenzio e un imbarazzo comprensibili. Si puntava a superare il 10% e ci si ferma sotto questa soglia psicologica, ma soprattutto la Lega è stata letteralmente surclassata dall’alleato Fratelli d’Italia e subisce persino il sorpasso del Movimento Cinque Stelle, diventato a furor di popolo del Sud terzo partito mentre il Carroccio si inchioda al quarto posto.

Un risultato frutto di scelte molto sbagliate, a guardarle con il senno di poi. Salvini si è lanciato in una fallimentare campagna simpatia al Sud, negli ultimi anni, che ha portato ben poco in termini di consensi elettorali. E ha trascurato il suo vero zoccolo duro, la classe lavoratrice e gli imprenditori del profondo Nord, salvo recuperare nell’ultimo rush di campagna elettorale (il che non gli ha risparmiato deludenti risultati in Lombardia e Veneto, le sue roccaforti).

La vittoria di Giorgia Meloni non può consolare. La prospettiva di tornare al Viminale o a capo di un altro ministero di peso, non può mitigare il disastro a tutto tondo collezionato dalla Lega. Il drastico calo di consensi rispetto al 17% del 2018, al 34% delle europee del 2019 e la perdita del 25% dei consensi in appena tre anni segnano il destino del leader che ha fatto sognare il popolo della Lega.

lunedì, 26 Settembre 2022 - 08:11
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